È perfettamente inutile lagnarsi che tutto va male se non facciamo nulla perché vada meglio. Ditemi pure che oggi sono in vena di banalità. Ma allora è banale anche quello che disse Gandhi: “Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo“? No? E allora non lo sono neanch’io che esprimo lo stesso concetto con altre parole.

A dire il vero pensavo che invecchiando sarebbe subentrata una sorta di assuefazione allo stato di cose che ci circonda, o, forse, più che assuefazione, stanchezza. Si sa, con l’età…

E invece no, per fortuna, mi ritrovo ancora le forze fisiche e morali per migliorarmi in qualcosa.

Viviamo in una società che dello spreco, del consumo delle risorse, della depredazione del territorio, fa la propria filosofia di vita: più consumi, più aumenta il Pil. Semplice. Lo sappiamo.

Smarcarsi, tendere sempre ad una maggior coerenza in campo ambientale oggi non è facile. A maggior ragione per chi è cresciuto come me addirittura nel boom economico, in cui mangiare carne era simbolo di acquisito benessere, così come usare l’auto e non i mezzi pubblici. Io sono stato marchiato, già, proprio come le mucche, ed è difficile rinnegare le proprie origini, oltre che vivere in una società ostile. E magari lo è difficile anche proprio per le scelte personali che poi si fanno.

Posso tediarvi con due esempi personali? Scusatemi, vi prego. Il primo. Io sono sempre stato dell’opinione che in famiglia i compiti debbano essere divisi equamente. Anche questo è un sano principio di vita. Quando ero sposato, perciò, ero io deputato a fare la spesa e a cucinare. Ma questo comportava che non potessi usare i mezzi pubblici per andare e venire dal lavoro in quanto questo avrebbe comportato tempi troppi lunghi. Usavo perciò (ahimé) l’auto.

Il secondo. Mi sono separato e non vedevo l’ora di essere più coerente, andando a vivere in campagna, in una dimensione che io ritengo più umana. Peccato che anche questa scelta abbia comportato la necessità dell’uso dell’auto per gli spostamenti. Ora che non ho più orari predefiniti, posso essere più coerente anche nel campo trasportistico.

Ho accennato alla carne. E’ perfettamente incoerente che noi ambientalisti ci scagliamo contro chi utilizza/spreca l’acqua per irrigare immense distese di granoturco (destinate agli allevamenti), se poi mangiamo proprio quella carne che dagli allevamenti deriva. Così come è incoerente essere giustamente contrari al consumo di suolo e poi acquistare una casa nuova. E sempre incoerente è scagliarsi contro l’inquinamento atmosferico e mantenere d’inverno una temperatura in tutti gli ambienti di casa che ci consente di girare in maglietta. Un minimo, non dico tanto, ma un minimo di coerenza.

Individualmente si può fare molto. Ma spesso non lo facciamo. Pensiamo a quando andiamo a fare la spesa. Evitare di acquistare prodotti che vengono dall’estero o che comunque necessitino di lunghi viaggi. Evitare di acquistare prodotti di multinazionali. Evitare di acquistare prodotti con imballaggi voluminosi e inutili. A parte le grandi operazioni di boicottaggio, ognuno di noi può boicottare questo o quell’altro. E pensarci? Anziché comprare ciò che costa meno? Oltre che coerente, è anche divertente: “Vieni dalla Spagna o dall’Olanda? Non ti compro, beccati questa!”

Ogni giorno ognuno può fare molto per l’ambiente. Beh, cerchiamo di ricordarcelo. Io per primo.

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