In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, da stasera a martedì, Cascina Cuccagna, a Milano, ospita “Kuminda”, il festival del diritto al cibo: spettacoli, laboratori, incontri, filmati e, ovviamente, degustazioni di pietanze da tutto il mondo. Non solo. Quest’anno (17 e 18 ottobre) il festival prosegue con l’omonima rassegna cinematografica allo Spazio Anteo: corto e lungometraggi d’autore, selezionati dal Festival delle Terre di Roma (VIII Festival Internazionale Audiovisivo della Biodiversità), permetteranno approfondimenti sul tema anche attraverso gli incontri con registi e critici per conoscere storie e culture e mostrare nuove possibilità di sviluppo sostenibile del pianeta. Documentari, film d’inchiesta e reportage, realizzati attraversando tutti i continenti, avranno la responsabilità, grazie ai premi ricevuti in vari festival internazionali, di raccontare questioni importanti e delicate, dalla sovranità alimentare alla difesa del patrimonio naturale e culturale come risposta alla povertà, al disagio sociale e alle fame nei luoghi e fra le popolazioni del mondo più povere.
Ad aprire la rassegna A Place Without People di Andreas Apostolides (ha vinto il Rtfb Award al Festival des Libertes di Bruxelles, il premio della Giuria al Green Film Festival di Seul, il Premio Environment a Patras IFF 2010 e la menzione d’onore al Cine Eco Festival in Portogallo): nel parco naturale di Serengeti in Tanzania alcune comunità residenti da millenni sono state sradicate. Da non perdere anche The Man Who Stopped the Desert di Mark Dodd (premio speciale della Giuria all’International Forest Film Festival), sull’incredibile storia di un contadino del nord del Burkina Faso che da solo ha salvato le vite di centinaia di persone, e Old Man Peter di Ivan Golovnev (Best Documentary al Teheran International Short Film festival 2008, al Roshd Film Fest 2009; Best Ethnographic Film Festival de Cine Social al 2011), un documentario sulla taiga siberiana dove vive l’ultimo sciamano del fiume Kazym (nella regione viene estratto il 70% del petrolio russo e per questo le compagnie si stanno accaparrando fette di territorio costringendo gli indigeni ad abbandonarlo).
A Blooming Business di Ton van Zantvoort invece mostra gli abusi su chi subisce il business dell’industria floreale. Tra film, giochi di ruolo, workshop, un mercato agricolo, presentazioni di libri, performance, momenti di approfondimento con esperti internazionali su diritti, politiche e ruolo delle istituzioni (organizzati in collaborazione con il Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare), teatro, musica, cibo e arte, Kuminda porterà grandi e piccini (i laboratori spaziano tra il gioco e l’educazione: la cucina diventa fucina d’arte, l’orto un luogo magico e l’acqua una pozione preziosa) in un nuovo mondo: il nostro.