La pietanza deve girare” si saranno detti i Radicali di Marco Pannella (lui fuori in permanente sciopero dei capelli e del senno) entrando ieri alla Camera per garantire il numero legale a Silvio il Vivandiere, rendersi indispensabili, o almeno sembrarlo. E in questo modo assicurare a se medesimi l’inchiostro succulento dei giornali che li fa esistere nel tempo.
Più qualche migliaio di insulti dalla Rete che sempre li eccita come masochisti libertari. Più qualche milione di euro per i loro radiofonici bilanci di mantenuti liberisti. E continuare in santa pace a fare le vittime del mondo degli adulti rosicchiando dal marketing politico degli altri concorrenti le aree meno presidiate, i detenuti, i transessuali, i ceceni, quello che viene viene. E quando gli gira anche la supercazzola della fame nel mondo alla quale pure si applicò il loro compagno di merende umanitarie, il Vivandiere, che all’assise della Fao 2009, interruppe i lavori dicendo “Bisogna accorciare i tempi degli interventi, perché non sarà una tragedia, ma anche noi abbiamo fame”.
Massì, anche noi abbiamo fame, si saranno detti, scodinzolando verso la pietanza che gira. Ignari del danno, della beffa e del refuso.
Il Fatto Quotidiano, 15 ottobre 2001