Non bisogna mai avere alcuna indulgenza per forme di violenza di alcun tipo e per nessuna forma di illegalità, siano esse rosse, bianche o nere. Quello che tuttavia non può essere accettato è che si utilizzino le violenze di un piccolo e ben individuato gruppo per colpire e tentare di ridurre al silenzio e imbavagliare migliaia e migliaia di persone che in Italia e in tutto il mondo stanno riproponendo la questione sociale.
Non comprenderlo rischia di esser un errore drammatico. Le domande poste da questo grande movimento restano, al di là dei gravi e inaccettabili incidenti. Spiace constatare che un uomo come Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia abbia manifestato nei suoi commenti molta più intelligenza e sensibilità di tanta parte della politica, il che la dice lunga sulla cecità di chi dovrebbe dare risposte concrete al disagio.
Ci sentiamo in dovere di ringraziare tutte quelle emittenti televisive e radiofoniche che non si sono limitate a fare la pur fondamentale cronaca degli incidenti, ma hanno approfondito le istanze e le storie di tutti quegli indignati pacifici, che hanno invaso la città di Roma per rivendicare il diritto insopprimibile dell’eguaglianza sociale.