Andamento altalenante per le principali piazze borsistiche europee, con la Francia messa sotto osservazione di Moody’s per un possibile declassamento del rating sovrano. A piazza Affari, il Ftse Mib avvia la seduta a -1,06%, ma poi chiude a +0,35% a 15.970 punti, l’All share a +0,31%. Sostengono gli indici Pirelli (+3,54%) e Autogrill (+3,17%) insieme a Fiat (+1%). La scure delle agenzie di rating colpisce ancora: questa volta tocca a Fitch, che declassa il rating a lungo termine del Lingotto. Da “BB+” a “BB”. L’outlook è negativo, mentre il rating di breve termine è stato confermato a ‘B’. Una decisione motivata dalle crescenti sfide per il gruppo anche alla luce dell’impegno legato alla fusione con Chrysler. Tengono le banche, con Unicredit in rialzo dell’1,69%, Intesa dell’1,22%, Mediobanca dello 0,5 per cento. Scivolano in deciso ribasso invece Enel (-2,08%), Telecom 8-2%) e Tod’s (-2,48%).
Chiudono negative il’Ftse 100 di Londra e il Cac 40 di Parigi, rispettivamente con una flessione dello 0,48% a 5.410,35 punti e dello 0,79% a quota 3.141,10 punti. In rosso anche l’Ibex di Madrid che archivia gli scambi con un ribasso dello 0,60% a 8.811,3 punti e l’Ftse Ase di Atene che termina con un calo del 2,05% a 287,18 punti. Chiudono in rialzo Milano e Francoforte che sale dello 0,31% a 5.877,41 punti.
La situazione pesa anche sul fronte dello spread tra Bund e Btp: ora è a 383 punti, dopo aver toccato il livello massimo della giornata a quota 385. Il differenziale tra il decennale francese e tedesco continua ad allargarsi e oscilla a quota 111 punti,ai massimi dall’introduzione dell’euro, dopo che Moody’s ha messo sotto osservazione le prospettive sul rating di tripla A di Parigi. Lo spread del Belgio viaggia a 245 punti e quello della Spagna, a 332 punti base. Più che una crescita dei rendimenti dei titoli di stato di questi Paesi, a far salire lo spread è l’abbassamento dei tassi dei bund tedeschi: il mercato sta vendendo i titoli rischiosi per acquistare i bund, considerati meno rischiosi.
A trascinare al ribasso, oltre all’apertura negativa di Wall Street (che poi gira in positivo sulla scia dei guadagni del comparto bancario, dopo i brillanti dati societari annunciati da Bank of America), sono soprattutto i dati che riguardano la Cina, dove è stato registrato un rallentamento della crescita del 9,1% e, in misura ancora maggiore l’allarme lanciato da Moody’s sul rating (per ora una tripla A) della Francia, che potrebbe essere abbassato.