Un vertice d’emergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy, e i massimi esponenti del mondo economico e finanziario europeo è stato convocato nel tardo pomeriggio. Sarkozy ha lasciato di corsa la clinica dove la premiere dame Carla Bruni ha poche ore dopo dato alla luce la figlia Dalia per volare a Francoforte dove ha incontrato, oltre alla Merkel, il governatore uscente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, il suo successore Mario Draghi, il presidente dell’esecutivo Ue Hermann van Rompuy, il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde. Presenti anche i ministri delle Finanze francese e tedesco, François Baroin e Wolfgang Schaeuble.
L’incontro è stato fissato dopo una telefonata avvenuta nel pomeriggio tra il premier francese e la cancelliera. Sui contenuti c’è riserbo: l’occasione ufficiale è la cerimonia di congedo del governatore uscente della Bce Jean Claude Trichet, ma l’ipotesi è che si voglia discutere la nascita di una vera governance economica a livello europeo. In linea con l’auspicio espresso proprio da Trichet il quale, nel suo discorso di commiato, tenuto oggi nel vecchio palazzo dell’Opera, ha parlato della necessità che l’Unione Europea si doti di un “braccio operativo nell’economia e nella finanza”. Secondo l’ex capo di Eurotower non deve essere necessariamente un vero e proprio ministro delle Finanze “che gestisca un budget”, ma serve un ruolo “che eserciti dirette responsabilità”. Ma c’è anche la possibilità che dietro al meeting si nasconda la preoccupazione per le sorti della Francia, dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha messo sotto osservazione il Paese, minacciandone il declassamento.
Nel suo intervento la cancelliera tedesca ha sostenuto che la crisi è risolvibile: “L’euro è stabile, più del marco tedesco”- ha detto – ma l’Europa deve affrontare una strada lunga e ardua”. Per questo il vertice europeo fissato per domenica “non sarà il punto di arrivo”.
Nel corso della cerimonia di oggi, davanti ai leader politici ed economici europei, tra cui il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e quello dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, parole di encomio sono state spese nei confronti di Trichet per come, nel corso del suo mandato, ha affrontato la crisi dei mutui subprime prima e quella del debito sovrano dell’Eurozona dopo. Un elogio particolarmente significativo è arrivato dall’ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt secondo il quale “solo il consiglio direttivo della Bce, guidato da Trichet, si è dimostrato capace di agire nella crisi finanziaria e del debito”, a differenza dei leader politici europei. Parole importanti se si considera che proprio da parte tedesca erano state espresse in questi mesi dure critiche all’interventismo dell’Eurotower, con riferimento alla decisione di acquistare sul mercato secondario i titoli dei Paesi maggiormente in difficoltà, tra cui quelli italiani.
La mossa di acquistare i bond governativi, ha detto il presidente della commissione Ue Barroso “sta giocando un ruolo cruciale per la stabilità dell’Europa”.
“Un lavoro difficilissimo in un momento difficilissimo” è quello che, secondo il Ceo di Intesa Sanpaolo Corrado Passera, è stato svolto dal governatore uscente, che “ha soddisfatto con rigore la sua missione statutaria sulla gestione dell’inflazione ed ha assicurato la liquidità al mercato”. “Personalmente – ha aggiunto Passera – penso che l’euro necessiti di una Banca centrale con la gamma completa di responsabilità”, quindi non solo per quanto riguarda “inflazione e liquidità ma anche stabilità dei mercati e contributo alla crescita”. “Da questo punto di vista” sotto la presidenza di Trichet, ha concluso il Ceo di Intesa, “la Bce ha svolto un lavoro inedito ed efficace”.
“Tutti noi, e io in particolare, abbiamo molti motivi per essere grati a Jean Claude Trichet”, ha detto il successore Mario Draghi. Che poi ha evidenziato: “Nella sua vita professionale hanno convissuto diversi modi di essere, che si sono continuamente influenzati l’un l’altro, in una sorta di straordinaria ‘cross-fertilization’: il funzionario, lo statista, il banchiere centrale, l’uomo di cultura”. Dopo aver citato i passaggi fondamentali del percorso dell’ex banchiere centrale, prima direttore generale del Tesoro francese, poi Governatore della Banca di Francia, infine al vertice della Bce, Draghi si è soffermato sulla capacità mostrata dal suo predecessore “in diverse circostanze critiche, come quelle attuali, quando è indispensabile tenere il polso fermo, sapendo che l’arte di governare richiede determinazione e pragmatismo, fermezza”. Qualità che, ha aggiunto Draghi, “si possono trovare davvero solo negli uomini di cultura, a prescindere dal settore di attività in cui sono impegnati”. E dunque Trichet “è un esempio per tutti noi”. Poi ha concluso affermando che “continuerà ad essere una figura di riferimento in Europa”.