“Vogliamo difendere l’ideale dell’indipendenza della Padania con tutte le forme possibili”, spiega Federica Epis, 27 anni, responsabile dei Giovani Padani di Orzinuovi, la federazione dell’organizzazione giovanile del Carroccio che ha lanciato l’iniziativa. “Ci rifacciamo all’articolo uno del nostro statuto, quello che parla della Padania libera e indipendente”. Il tam-tam sul social-network, racconta, nasce come risposta alle affermazioni di Napolitano. Quel “la Padania non esiste” pronunciato dal presidente della Repubblica non è piaciuto alle giovani leve leghiste e la loro “rivolta” passa dalla rete. “Nel momento in cui il capo dello Stato ha negato le ragioni della Padania, abbiamo voluto rispondere che noi esistiamo”. In quei giorni Facebook è stato invaso dai tricolori e i discepoli del Senatùr, per replicare, prima hanno messo come immagine del profilo la scritta “io sono padano”, ora invece lanciano il censimento-farsa.
“Quello che ha detto Napolitano ha risvegliato alcuni sentimenti anti-padanisti che noi vogliamo respingere. Certo – ammette Federica – noi non siamo all’altezza di replicare al presidente della Repubblica, ma a quello ci hanno già pensato Maroni e Calderoli. Noi vogliamo solo lanciare una provocazione”. Sulla “storicità” della Padania, nessun dubbio. “Eravamo celti prima, poi abbiamo attraversato la fase delle repubbliche comunali, ma questo è il passato. Il presente è fatto di tasse che paghiamo mentre lo stato nega la nostra esistenza. Ci mettono le mani in tasca, ma a queste condizioni qualcuno potrebbe anche chiamarlo furto”. Rivolta fiscale, quindi, come incitava Bossi qualche anno fa? “No, per il momento no. Cerchiamo un dialogo pacifico e sereno che però vuole rivendicare una terra che esiste e a cui noi abbiamo dato il nome di Padania. Perché come dice Feltri, esiste la Val Padana, esiste il Grana padano, quindi esistono anche i Padani”.