Su base annua i guadagni delle fabbriche registrano un +12%. Anche il Pil sale dell'1,5, ma è merito anche dell'adeguamento ai nuovi criteri europei
L’industria italiana sta guadagnando di più. Lo dice l’Istat, secondo cui il fatturato industriale nel mese di agosto ha registrato un aumento del 4% rispetto a luglio e una crescita del 12% su base annua. Tra luglio ed agosto, in particolare, l’aumento delle vendite è del 4,6% sul mercato estero e del 3,8% sul mercato interno. E, aggiunge l’Istat, all’estero quello che fa salire la percentuale sono soprattutto i beni intermedi. Il dato è destagionalizzato, depurato delle variazioni dipendenti dal calendario.
L’aumento, comunque, riguarda, seppure in diversa misura, un po’ tutti i settori: l’energia, i macchinari e le attrezzature n.c.a., la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, ma anche l’industria degli autoveicoli, che ha conosciuto una crescita del 35% su base annua, mentre la corrispondente domanda è cresciuta dell’8%. Nel settore industriale complessivamente considerato gli ordini sono cresciuti del 10,5% rispetto allo scorso anno e del 5% tra il mese di luglio e quello di agosto.
Il Pil rispetto al 2010 è aumentato dell’1,5%. Ma il dato, precisa l’istituto di statistica, è fornito anche “sulla base della revisione legata all’adozione della nuova classificazione delle attività economiche Eurostat”. Con questa diversa classificazione, la stima del Pil viene rivista al rialzo dello 0,2%: nel 2010 era pari all’1,3%. La revisione è stata applicata per gli anni dal 2001 in poi. Migliora anche il dato relativo al 2009, che passa dal -5,2% al -5,1%. Con l’aggiornamento del sistema degli indicatori di prezzo, le esportazioni di beni e servizi aumentano dell’1,2% medio annuo, con una revisione al rialzo dell’1,4%. La precedente stima, diffusa a marzo 2011, infatti segnava una contrazione del tasso di variazione medio annuo dello 0,2%. Anche le importazioni registrano un aumento considerevole dell’1%), passando dell’1% al 2%. Per quanto riguarda i consumi nazionali, il tasso di variazione annua è pari allo 0,7%.
Venerdì l’Istat diffonderà i dati relativi al deficit e al debito pubblico, anche questi rivisti.