Partono bene i principali listini europei, nonostante l’incertezza sul vertice europeo di domenica che probabilmente non sarà risolutivo. L’attenzione degli investitori è puntata sul nuovo summit (dopo quello di mercoledì) che Francia e Germania intendono convocare entro mercoledì prossimo e dal quale potrebbe emergere una decisione finale sul fondo salva-Stati. Intanto l’agenda europea si riempie di appuntamenti: nel pomeriggio, riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, sabato ci sarà l’Ecofin, il consiglio tra tutti i ministri dell’Ue a 27, e domenica il vertice tra capi di Stato e di Governo.

Piazza Affari conquista la maglia rosa tra i listini europei, grazie al rimbalzo dei titoli bancari, dopo il tonfo di ieri: il Ftse Mib guadagna l’1,1%, mentre il Ftse All Share ha un aumento dello 0,87%. Tra i titoli principali,i migliori sono Intesa e Unicredit che guadagnano oltre sei punti percentuali, e Monte dei Paschi, in aumento del 3,62%. Più cauta tra le banche la Popolare di Milano (+1,05%) alla vigilia degli appuntamenti decisivi per il cambio della governance. Solida Mediaset (+2,03%), positiva Fiat che sale dell’1,57% e nel pomeriggio arriva a toccare quota 3,23%, piatta Eni (+0,32%), debole Enel, che cede l’1,36%. Nel paniere a minore capitalizzazione, il titolo della Juventus (+1,05%) rimane insensibile all’inchiesta della Procura di Torino sulle forniture per il nuovo stadio.

Dopo la chiusura di ieri a 402 punti, lo spread fra i Btp a dieci anni e i bund tedeschi torna per un soffio sotto quota 400, per l’esattezza a 399 punti. Nel pomeriggio il differenziale scende ancora attestandosi a quota 385. In Europa il differenziale fra i titoli tedeschi e i Bonos spagnoli è in mattinata a 353 punti, poi scende a 343. Mentre la differenza dei titoli francesi con i bund è attorno 119 punti. Secondo l’agenzia di rating Fitch, Italia e Spagna sono “paesi solvibili ma potenzialmente illiquidi”. Intanto la Banca centrale europea ha acquistato oggi titoli di Stato italiani e spagnoli.

In mattinata rialzo anche per Parigi (+0,37%), mentre frenano Londra (+0,70%) e Francoforte (+0,43%). Nel mese di ottobre l’indice Ifo, che misura le aspettative sull’andamento dell’economia tedesco, è sceso a 106,4 punti dai 10,7,5 punti di settembre. Si allineano sul segno più anche i listini di Madrid (+1,41%), Amsterdam (+0,41%), Atene (+1,78%) e Zurigo (+0,37%). Lieve flessione per la piazza di Lisbona (-0,07%). Nel 2010 la media del deficit pubblico nei 17 paesi dell’Eurozona è sceso al 6,2% del pil complessivo, ma il rapporto debito/pil è salito all’80,2% (dati Eurostat). Dopo il giro di boa le principali piazze accelerano al rialzo: Atene vola a +5,1% dopo l’approvazione da parte del Parlamento del piano d’austerity. Londra sale a +1,29%, Francoforte a +1,95%, Milano avanza del 2,16%, Parigi cresce dell’1,5%.

Le piazze finanziarie cinesi chiudono in ribasso: a Shanghai il Composite Index chiude a 2.317,28 punti (-0,60%), mentre a Shenzhen il Component Index archivia la seduta con una flessione dell’1,01% a 9.697,21 punti.

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