“Leggere è come fare sesso: a volte ti capita un partner fantastico, a volte meno, ma anche di fronte alle più cocenti delusioni, chi di noi onestamente può dire che il sesso non sia bello? Del resto entrambe le cose generano emozioni.”

Questa è solo una delle perle che compaiono nell’ultimo lavoro della combriccola di Finzioni:  il blog culturale più diffuso nel nostro Paese.

E’ un piccolo libro digitale che disarma i luoghi comuni del potere mettendo al centro della scena “i discorsi sui libri” che i lettori fanno di ciò che leggono.

Nessuno si salva: professori, politici, editori, autori, critici. A tutti, però, viene data una possibilità. Chi vuole, se vuole, può scendere in strada  con un libro in una mano e un’arma pericolossima nell’altra. Quella più devastante: quella di credere in sè stessi. Ma non è questa una via che conduce direttamente agli inferi dell’autosufficienza o, peggio,  dell’onnipotenza?

Sarebbe così se i nostri non si concentrassero sul dialogo con i propri simili:  con tutti coloro che dedicano tempo e energie al piacere non immediato, ma persistente,  della lettura. Come quello che conoscono i coraggiosi del caffè senza zucchero. Un godimento sconosciuto per i pavidi della zolletta.

Il documento di Finzioni è quanto di più politico abbia letto negli ultimi anni. Nel promuovere il cambiamento il racconto di Finzioni è più efficace delle vetrine spaccate e delle macchine bruciate, ma anche dei riti novecenteschi delle manifestazioni nazionali. Ed è più efficace perchè inizia dal primo passo: immaginare quel che c’è da costruire.  Che è un lavoro che si fa con le parole e con il dialogo.

Fino a quando non saremo capaci, come persone che leggono, amano e ragionano, di narrare il mondo nuovo questo non sarà. Per fare una cosa bisogna prima immaginarla e i ragazzi di Finzioni, parlando di libri, l’hanno fatto. Grazie.

Il Libretto Rosa è scaricabile gratis qui.

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