“Mancava Giovanardi  a dire chela maggioranza dei gay a suo avviso non vorrebbe entrare nella Consulta familiare del Comune di Bologna, ma da dove vengano queste convinzioni quantomeno bizzarre il sottosegretario non lo dice. Anche perchè sono del tutto infondate”. Così Franco Grillini, storico leader del movimento gay, presidente Gaynet.

“Sono secoli – prosegue – che andiamo dicendo che quella omosessuale è una famiglia come le altre e che deve avere gli stessi diritti compreso quello della rappresentanza nelle consulte. L’associazionismo omosessuale e l’associazionismo familiare laico sono già presenti in numerose Consulte come Ferrara e non si capisce bene in base a cosa proprio a Bologna si dovrebbe escludere l’associazionismo familiare Lgbt”.

E aggiunge: “Fa scompisciare dal ridere l’accusa di ideologismo rivolta al movimento Lgbt da un sottosegretario che ha dedicato la sua vita alla battaglia ideologica contro qualsiasi diritto civile”. In realtà, “sul termine famiglia c’è da tempo un malinteso, quello sì ideologico, e cioè che famiglia e consulte siano terreno di caccia solo delle organizzazioni religiose in generale e cattoliche integraliste in particolare. Qualcuno dovrà rassegnarsi al fatto che non esiste un monopolio clericale della famiglia ma che stanno nascendo e si stanno consolidando i ‘concorrentì laici di questo settore di cui nessuno può pretendere l’esclusiva”.

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