Chiude in ribasso la seduta della Borsa valori,confermando l’estrema prudenza degli operatori e l’incertezza sui mercati, dopo la cancellazione del vertice Ecofin di domani mattina. L’indice Ftse Mib cede l’1,06% a 16.060,49 punti, l’All Share  lo 0,94%. La situazione è peggiorata nel pomeriggio quando è giunto l’eco delle dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel, che ha criticato una frase della bozza del comunicato finale di domani, in cui si diceva che la Bce avrebbe continuato a comprare i titoli sul mercato secondario. Un segno che l’esito del vertice è tutt’altro che scontato. Sotto pressione i bancari da Unicredit (-3,4%) a Intesa Sanpaolo (-1,47%). Più cauta Bpm (-0,49%), in vista di una soluzione del problema della sfiducia di Bankitalia nei confronti del direttore generale Enzo Chiesa, designato a ricoprire l’incarico di consigliere delegato dopo la vittoria in assemblea della lista degli Amici della Bpm. Deboli anche Mps (-1,04%) e Banco Popolare (-2,43%), mentre si è mossa in controtendenza Generali (+0,39%) con Fonsai (+1,48%).

Sale lo spread. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si attesta sopra quota 380 punti base: il differenziale è a 388 punti, dopo aver oscillato tra un massimo di 393 punti e un minimo di 380 punti. Lo spread tra il decennale spagnolo e il Bund è a 347 punti base. Listini europei. La maglia nera va a Parigi, con il Cac 40 che cede l’1,57% a 3.170,02 punti. Limitano i danni Francoforte, con il Dax in calo dello 0,18% a 6.044,58 punti, e Londra, che cede lo 0,48% con l’Ftse 100 a 5.521,33 punti. L’Ibex di Madrid lascia sul terreno lo 0,98% a 8.869,3 punti. Atene recupera dopo il crollo di ieri e chiude in rialzo dell’1,17%.

Borse asiatiche. Borse asiatiche in due direzioni inattesa del vertice Ue che dovrebbe varare le nuove misure per affrontare la crisi del debito sovrano: Tokyo ha perso quasi un punto percentuale, mentre Shanghai, che sale di un punto e mezzo, e ancor più il listino thailandese (+2,1%) hanno messo a segno buoni rialzi. Chiusura positiva sia per la borsa di Hong Kong dove l’indice Hang Seng chiude in progresso dell’1,05% a 18.968,20 punti.

Notizie poco rassicuranti vengono anche dagli Usa, dove la fiducia dei consumatori è scesa al minimo degli ultimi due anni e mezzo, e l’indice dei prezzi delle case è rimasto fermo.

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