Accusato di essere il prestanome del superlatitante Michele Zagaria, la sua storia rappresenta l’esempio plastico di come in Campania affidarsi alla camorra e riciclarne i guadagni assicuri ricchezza, successo economico e potere politico
Trentola Ducenta (Caserta) – “Era un poveraccio, oggi è diventato una potenza economica” dice di Luigi Cassandra un vecchio esponente dei clan casalesi, oggi pentito. La moglie di un altro collaboratore di giustizia aggiunge: “La famiglia Cassandra non è mai stata particolarmente benestante, la madre faceva il pane in casa. Poi lui ha aperto il complesso turistico e ha radicalmente cambiato tenore di vita”.
Arrestato dalla Guardia di Finanza di Caserta con l’accusa di essere il prestanome del boss superlatitante Michele Zagaria (per il quale è stato spiccato l’ennesimo mandato di cattura), il quarantenne Cassandra rappresenta l’esempio plastico di come da queste parti affidarsi alla camorra e riciclarne i guadagni delle estorsioni assicura ricchezza, agiatezza, successo e potere politico. E’ la storia raccontata nelle 48 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Napoli Eduardo De Gregorio su richiesta dei pm della Dda Conzo e D’Alterio e dell’aggiunto Cafiero de Raho. Quella di un piccolissimo imprenditore, titolare di un bar, che grazie all’amicizia, alla protezione e ai finanziamenti occulti dell’inafferrabile Zagaria, nel 1995 chiede una licenza per costruire una ‘casa colonica’ su un terreno vincolato ad uso agricolo. Poi, a botte di varianti macroscopicamente illegittime e con il consenso di quasi tutto il consiglio comunale – 16 voti favorevoli su 19 nel 1997 alla delibera di variazione di sistemazione d’uso del suolo – in una decina d’anni la trasforma in un mega complesso turistico-sportivo, il ‘Night and Day’. Della struttura, protetta da un alto muro di cinta, fanno parte un ristorante, la sala biliardo, un gazebo aperto, una sala da ballo, due piscine e una palazzina di tre piani destinate alle abitazioni di Cassandra e dei suoi familiari. La ‘trasformazione’ avviene negli anni in cui divide il suo tempo tra l’azienda e la politica. Dal 13 dicembre 1992 al 6 maggio 2009, per oltre tre lustri, è ininterrottamente consigliere comunale o assessore. Ottiene deleghe importanti, come i Lavori pubblici, le Finanze, la Polizia municipale, l’Urbanistica, il Cimitero, i Servizi sociali. Alle elezioni provinciali del 2010 Cassandra si è candidato nell’Udc, senza riuscire ad essere eletto. Qui a Caserta il partito di Casini è alleato col Pdl ed esprime il presidente, Domenico Zinzi, che è anche parlamentare. E’ l’ultima esperienza elettorale del sodale della primula rossa dei casalesi. Cassandra è stato arrestato all’alba del 25 ottobre dai finanzieri e tradotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. I magistrati gli contestato il reato di ricettazione, con l’aggravante di aver favorito gli interessi del clan. I pm hanno chiesto l’arresto anche per i suoi familiari, inseriti nelle girandole di società utilizzate per ripulire e reinvestire il denaro di Zagaria. Il Gip ha respinto l’istanza. Disponendo però il sequestro del ‘Night and Day’, di 4 società e di diversi conti correnti, libretti al portatore e polizze assicurative per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro.
Cassandra è stato inchiodato dagli accertamenti bancari e patrimoniali, che hanno dimostrato anomale e sproporzionate movimentazioni di denaro e di assegni, e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. I finanzieri hanno scoperto che l’ultimo bilancio depositato risale al 2003 e che Cassandra, pur titolare di quattro partite Iva, negli ultimi dieci anni in dichiarazione dei redditi ha denunciato solo le indennità percepite da consigliere o assessore. Ed alcune operazioni di compravendita di immobili, che a prima vista potrebbero giustificare i flussi economici, probabilmente sono fittizie. Come quella per la quale l’indagato avrebbe ricevuto 700.000 euro per la vendita di un terreno di sua proprietà a una delle società della moglie.
Il pentito Salvatore Laiso, referente di Nicola Schiavone, il figlio di Sandokan, definisce Cassandra “politico a disposizione dei clan” e “vero e proprio socio con Zagaria Michele” nell’attività del Night and Day dove, a suo dire “si sono tenuti incontri tra il clan Schiavone e il clan Zagaria fino al 2007”. E in un interrogatorio dell’11 giugno 2010 racconta la vicenda di un idraulico che reclamava 44.000 euro di cambiali per lavori relativi alla costruzione del complesso turistico: “Su incarico dell’idraulico fui coinvolto nel recupero del credito, ma Nicola Schiavone mi disse che siccome Cassandra era in buonissimi rapporti con Zagaria, dovevo desistere”. Cassandra, insomma, era un intoccabile. Laiso riferisce che l’imprenditore del Night and Day gli ha rivelato di aver realizzato degli appartamenti a Frignano e in altre zone grazie ai soldi di Zagaria, che in cambio ne avrebbe prelevato gli utili. E se qualcuno si lamentava di non essere stato pagato, Cassandra rispondeva “che il cantiere apparteneva a Michele Zagaria e che quest’ultimo avrebbe provveduto a pagare degli assegni o cambiali”.
Francesco Cantone, esponente storico dei clan “sin dal 1983, allorquando vi era un unico gruppo facente capo ad Antonio Bardellino” e ora collaboratore di giustizia, in un verbale del settembre 2010 afferma che quando tentò di estorcere soldi a Cassandra “dopo qualche giorno venne una persona da parte di Zagaria e mi disse di lasciarlo stare, Cassandra era un poveraccio che lui (Zagaria) stava aiutando perché gli voleva bene. Io intanto vedevo che lui migliorava sempre più la sua posizione economica e politica. Tutto ciò mi confermava i suoi collegamenti con Zagaria. E quando nel 2000 lo incontrai, Zagaria mi confermò che lo stava aiutando lui”.