Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera ed esponente di punta del Pdl, conta di migliorare il proprio record personale di 5 minuti, che l’anno scorso era andata bene ma si può fare meglio. Per la trentottenne Paola De Micheli, manager nel settore agroalimentare e deputato in forza al Pd, l’obiettivo è di quelli importanti, meno 25 minuti rispetto al 2010: se ce la fa, è un successo. Il senatore Filippo Saltamartini (Pdl) fa sapere invece di essere arrivato vicino al suo limite. Al massimo, si può rosicchiare un minuto, non di più, ma oltre non si può andare. Il prossimo 6 novembre, il gruppo di parlamentari che fa parte del “Montecitorio Running Club”, ensemble asolutamente bipartisan per logiche e prospettive, sarà a New York per prendere parte alla maratona più popolare al mondo.
“Obiettivo del Montecitorio Running Club – dice Lupi, maratoneta, primo firmatario del progetto nato nel 2009 e presidente onorario – è quello di stimolare l’attenzione della popolazione italiana sui benefici della corsa, come strumento per migliorare la forma fisica e per prevenire o aiutare a curare molte importanti malattie”. Sì, perché si corre e ci si diverte, ma si fa anche del bene. Il club, che riunisce oggi circa un’ottantina di politici, poco meno del 10% di tutti i parlamentari, raccoglie denaro per cause benefiche. Il ricavato della spedizione per la conquista della Grande mela, ad esempio, sarà devoluto al Centro di riabilitazione Don Orione di Ercolano, che ha promesso di costruire impianti sportivi per ragazzi disabili mentali.
E che non si dica che i deputati e i senatori italiani fanno sport sulle spalle degli italiani. E’ lo stesso Lupi a spegnere sul nascere eventuali polemiche e pericolose insinuazioni: “Per nessuno le trasferte sono sostenute da contributi pubblici o del Parlamento. Ognuno dedica qualche giorno delle proprie ferie alle gare e si impegna per promuovere salute e benessere e per sostenere la causa benefica”. Dunque, tutto chiaro, si gareggia per sé, ma anche per gli altri. E se ci si assenta dal Parlamento, perché le trasferte a volte sono lunghe e per gareggiare come si deve è necessario essere riposati, si prende un giorno di ferie e problema risolto. A dire il vero, il sito web del Montecitorio Running Club non specifica anche come e quando si tengono gli allenamenti, ma sicuramente i parlamentari-atleti non avranno niente da nascondere. Certo che sì, andranno in palestra nella pausa pranzo o a fine giornata, come tutti i lavoratori dipendenti.
L’anno scorso, il primo a tagliare il traguardo della maratona di New York fu il senatore Filippo Saltamartini del Pdl, che chiuse la pratica in 3 ore, 42 minuti e 32 centesimi. Onore al merito, ha 54 anni, mica 30 e 42 chilometri non sono roba da poco. Dietro di lui, il presidente Maurizio Lupi, il veterano con quattro edizioni all’attivo, staccato di un paio di secondi. Poco più in là, un terzetto composto da Enrico Costa del Pdl, Sandro Gozi del Pd e Ivan Rota dell’Italia dei Valori (l’unione della sinistra si fa a fiato corto). Staccati di un’ora e più tutti gli altri, che rispondono ai nomi di Augusto Di Stanislao dell’Italia dei Valori (al debutto), Marcello Di Caterina e Alessandro Pagano del Pdl. Molti di loro si ripresenteranno a New York tra pochi giorni per ripetere l’esperienza e, perché no, per migliorare il proprio personale. E’ l’impegno più atteso della stagione. Anzi, stai a vedere che il Governo non è ancora caduto per permettere al Montecitorio Running Club di portare in alto i colori italiani.