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George occupato dagli Indignati

“Occupiamo George” è uno degli slogan che sta diventando sempre più popolare all’interno della protesta di Zuccotti Park e non solo. E George non è certo il bel Clooney nazionale che, anzi, dato il suo noto impegno politico sarà sicuramente un simpatizzante della protesta, ma addirittura il primo presidente degli Stati Uniti, Washington.

Il suo volto è popolarissimo perché stampato sulle banconote da un dollaro, quelle che due designer di San Francisco hanno voluto, appunto, “occupare” con delle frasi / slogan ispirate alla protesta. I due anonimi “occupanti di moneta” hanno iniziato, dunque, a stampare biglietti da un dollaro con scritte rosse del tipo, “la disparità della ricchezza – 400 super ricchi e 150 milioni in fondo a tutto” oppure, con la banconota divisa in tre sezioni, “i favolosi ricchi, 1 % – i ricchi, fra il 2 e il 20 % – tutti gli altri, l’ 80 %”.

Le scritte in rosso nelle banconote, fra l’altro, derivano da dati precisi che sono reperibili sul sito che sostiene l’iniziativa, www.occupygeorge.com, dove si ricorda, ad esempio, come l’1 % degli americani controlli oltre un terzo della ricchezza lasciando più dell’ 80 % con solo un quinto di essa; il che, tradotto in altri numeri, significa che 400 americani controllano da soli l’intera ricchezza disponibile alla metà del resto della popolazione. Cifre che sono confermate da uno studio redatto dal Congressional Budget Office che sottolinea come, fra il 1979 e il 2007, l’ 1 % degli americani con il reddito più alto abbia visto aumentare il proprio patrimonio del 275 % circa, mentre il 60 % degli appartenenti alla classe media abbiano goduto di un incremento totale di solo il 40 %.

Ciò significa anche che i governi, in tutto l’arco di tempo preso in considerazione, hanno fatto sempre di meno per favorire un’equa distribuzione della ricchezza. Insomma, l’ennesima conferma, peraltro governativa, che i ragazzi di Zuccotti Park non si lamentano di cose inesistenti ma di una situazione che rischia davvero di stritolare la classe media del paese. Intanto, chi volesse contribuire all’iniziativa di Occupy George, può scaricare dal loro sito i modelli per stampare le banconote da un dollaro di Occupy Wall Street.

Il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2011