L’ultimo inequivocabile giudizio arriva oggi dal Times che scrive in un editoriale in prima pagina: “Berlusconi si deve dimettere immediatamente”. Un titolo sotto il quale seguono parole pesanti, visto che “la codardia politica del Presidente del Consiglio che ha messo in pericolo l’intera Eurozona”. Non manca nemmeno una chiosa sull’etica e l’immagine pubblica di questo “questo clownesco primo ministro – si legge – la cui noncuranza, irresponsabilità e codardia politica ha tanto esacerbato la crisi attuale”.
A questo segue poi l’analisi spietata degli anni di Berlusconi alla guida del Paese che sono “il suo totale fallimento, dopo otto anni di governo, a introdurre riforme significative allo sclerotico sistema politico italiano, la ripetizione di promesse disattese e la cattiva gestione della terza economia europea ad aver distrutto la sua credibilità e a minacciare l’esistenza di tutti i partner dell’Italia nell’Eurozona”. Se l’Italia non può essere salvata, sottolinea infatti il Times, “non può essere salvato l’intero esperimento dell’euro”. Il quotidiano londinese, poi, considera la lettera consegnata all’Europa priva di “impegni specifici” e concertata insieme alla Lega in cambio di “elezioni anticipate lampo” per sfruttare “la disorganizzazione dell’opposizione”. Uno scenario che “è il peggiore dei mondi possibili” e per questo il miglior servizio che il premier potrebbe fare al suo paese è “quello di dimettersi immediatamente”.
Anche sui quotidiani europei più influenti, e in particolare negli editoriali pubblicati sui blog, il giudizio sulle misure italiane non è positivo. Ulrike Dauer su The Source del Wall Street Journal teme che il plauso di Bruxelles sia di breve durata e che le misure studiate dall’Italia siano insufficienti per salvarla dalla crisi. E in Germania, Die Zeit, Handelsblatt e Die Welt ampliano le considerazioni all’intero continente: scrivono che il salvataggio della Grecia è una “vittoria di Pirro” e ribadiscono la convinzione dell’assenza di crescita in Europa.
L’editoriale di oggi del Times, però, non è stato l’unico a ironizzare sul declino di Berlusconi e a chiederne le dimissioni. Se a giugno per l’Economist il premier era “l’uomo che ha fregato l’Italia” due mesi dopo il Financial Times aveva titolato: “Berlusconi guarda la crisi dalla spiaggia” visto che in occasione della riapertura dei mercati, mentre la finanza era in fibrillazione, si era“rifugiato nella sua lussuosa villa, ufficialmente per festeggiare il 45esimo compleanno di sua figlia Marina”. E a settembre sul quotidiano, il Cavaliere era stato paragonato a Nerone che incendia la sua città. Una metafora per spiegare le misure di austerity che avrebbero soffocato la crescita, con un particolare riferimento all’aumento delle tasse.
Sulla crisi della premiership di Berlusconi anche il New York Times era intervenuto il mese scorso con un articolo dal titolo “L’agonia e il Bunga bunga”, che a ridosso del suo 75esimo compleanno ricordava il viale del tramonto del “libidonoso imperatore” sulla stessa scia di quanto pochi giorni prima avevano fatto dal Wall Street Journal alla Süddeutsche Zeitung tutti allineati, in sostanza, sulla stessa posizione. “In passato – aveva scritto il Wsj – le buffonate di Silvio Berlusconi hanno danneggiato l’Italia. Oggi rischiano di fare lo stesso con l’intera Eurolandia”.