L'azienda leader nel commercio on line punta ad arrivare ad assorbire almeno 400 lavoratori, età media 30 anni. "Non ci limiteremo a libri, dvd e giocattoli, ma anche cibo e abbigliamento"
Una superficie ampia tanto quanto quattro campi da calcio che permetterà al colosso dell’e-commerce di raggiungere più rapidamente i consumatori italiani.
Con sedi in tutto il mondo, Amazon da tempo meditava di aprire una filiale di distribuzione anche in Italia: quella di Castel San Giovanni rappresenta l’unica realtà italiana della multinazionale di Seattle e va a inserirsi – insieme ai 17 la cui apertura è prevista per la fine del 2011 – al network europeo del colosso statunitense che conta sulla presenza di una filiale in Germania, Francia e Regno Unito.
Quella italiana si occuperà quindi del e-commerce sud europeo occupando 150 lavoratori con la prospettiva di arrivare a 400 con turni che coprano 24/7 e soddisfare il picco della domanda sotto le festività natalizie.
E la politica occupazionale di Amazon non si può certo accostare a quella dei molti hub presenti al polo logistico che hanno scatenato le dure proteste dei facchini di questa estate: sino ad ora Amazon ha assorbito 150 dipendenti , 50% maschi e 50% donne, con un’età media di circa 30 anni e con contratti misti sia a tempo indeterminato che di collaborazione stagionale.
L’hub dell’azienda leader del commercio on-line è stata però pensata anche per la domanda del futuro: non solo libri, cd, dvd e giocattoli che verranno consegnati in tutta Italia e nel sud Europa, ma anche cibo e abbigliamento, “due settori che abbiamo solo sfiorato – sostiene il vice president international di Amazon, Diego Piacentini – ma che rappresentano lo sbocco di domani”.