Politica

Dietrofront del governo: “Il ponte <br> sullo stretto di Messina si farà”

Ieri l'aula della Camera ha approvato una mozione che sospende i finanziamenti dell'opera, ma oggi l'esecutivo è tornato a promettere che il progetto resta attivo

Ancora un dietro front sul Ponte sullo stretto di Messina. All’indomani dello stop della Camera, dove è passata la mozione dell’Idv che sospende i finanziamenti per l’opera, oggi la maggioranza torna compatta a sostenere che il ponte si farà. Il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo ha fatto sapere che l’opera “dovrà andare avanti” e ha aggiunto che “sarebbe veramente inspiegabile che un governo che ha investito in questi ultimi due, tre anni altre centinaia di milioni, oggi si fermasse e tornasse indietro.

Sulla stessa linea anche il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, che spiega che la mozione approvata ieri “non dice che non si farà il ponte sullo Stretto di Messina”, ma che il Governo “eventualmente” può sopprimere i finanziamenti per l’opera. In ogni caso, ha insistito La Russa, “posso assicurare che non lo farà”. Su quanto accaduto alla Camera il titolare della Difesa dichiara che “una mozione non si nega a nessuno, ma vale per quello che vale. Ed io dico che il Governo non sottrarrà niente dai fondi destinati al ponte”.

E riguardo alla proposta dell’Idv di destinare quel miliardo e 770 milioni di euro previsti per il ponte al finanziamento del trasporto pubblico locale La Russa aggiunge: “”Questo è un obiettivo che noi condividiamo”. Ma usare le risorse previste per una delle opere-bandiera del Pdl è, secondo il ministro, fuori discussione: “Dai soldi per il ponte non si prenderà niente”, ha affermato La Russa. Che ha aggiunto: “La mozione ha esattamente il valore e i limiti di una mozione. Non prevede la necessità ma solo l’eventualità di utilizzare, in parte, i finanziamenti per il ponte. Ma finchè è in carica questo governo, si tratta di un’eventualità che non sarà presa in considerazione”.

Parole che poco dopo saranno ripetute in una nota ufficiale di Palazzo Chigi, dove si legge anche che “l’opera è solo in parte finanziata dall’intervento pubblico. L’onere complessivo dell’infrastruttura prevede anche la partecipazione di capitale privato, l’utilizzo di Fondi strutturali e di altre fonti”.

Non crede all’accantonamento definitivo dell’opera che Berlusconi annuncia da diciannove anni neanche l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che però si dichiara anche certo del fatto che “l’Europa non lo finanzierà”. Sul progetto Moretti ha detto anche che è necessario “rafforzare le infrastrutture nazionali per dare il senso, non solo in termini politici, ma fisici, del fatto di essere un unico Paese e, soprattutto, un paese che appartiene all’Europa”.

Intanto le parole di La Russa fanno infuriare le opposizioni, a cominciare dal portavoce Idv Leoluca Orlando: “E’ evidente che il ministro è un esperto in sprechi e opere inutili. Il Ponte sullo stretto serve solo a ingrassare i conti di qualche azienda amica degli amici”, ha detto Orlando. Che poi ha aggiunto: “Piuttosto il titolare della Difesa dovrebbe spiegare agli italiani perché, in un momento dove si chiedono lacrime e sangue alle famiglie italiane, ha acquistato 19 Maserati nuove di zecca? Questo è un calcio in faccia alla povertà e un’offesa a tutti i cittadini italiani onesti che faticano ad arrivare alla fine del mese”.