La scuola come l’abbiamo sempre conosciuta è l’unica possibile? Le campanelle, i voti, le gite, lo stare seduti per ore e ore dietro un banco per dieci, quindici, vent’anni… Siamo proprio sicuri che sia il modo migliore per accompagnare nella loro crescita i nostri figli?

Ken Robinson, un innovatore del pensiero educativo, non la pensa così e riesce a riassumerne i motivi nell’affascinante filmato qui sotto. Con il linguaggio del fumetto evoca senza citarle esperienze alternative: da Rudolf Steiner, alla Maria Montessori fino all’educazione libertaria sono i casi sperimentati in cui è evidente che “un’altra scuola è possibile”.

E’ la direzione seguita anche da quelli di Slow Education che organizzano a partire dal 13 Novembre a Massalombarda (Ra) un percorso per genitori ed educatori che vogliono sperimentare modelli diversi di educazione per i loro figli.

Si tratta di un modello agli antipodi rispetto al funzionamento attuale della scuola, e per questo può alimentare la paura del non conosciuto, ma la verità è che neppure la scuola istituzionale di oggi sopravviverà al caos economico e sociale che stiamo vivendo. Anche se ciò può mettere in discussione le nostre certezze – e quindi spaventare – abbiamo bisogno di modelli nuovi. Nell’ambito dell’educazione abbiamo bisogno di uscire dal “pensiero unico” della scuola nata dall’illuminismo e poi diffusasi in tutta Europa.

Questi sono tempi in cui non ci sono soluzioni, ma solo percorsi da esplorare e  i modelli alternativi di educazione sono tra i più importanti. Perché i bambini oggi negli asili e nelle scuole avranno domani la responsabilità della sopravvivenza della nostra specie. Esattamente come noi, ora.

Informazioni: Slow Education

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