La simulazione dell'associazione artigiana ha conteggiato il numero dei lavoratori che dal 2009 ad oggi hanno usufruito della cassa integrazione, strumento che con le nuove norme sarebbe utilizzabile solo dopo aver perso il lavoro
Il segretario dell’associazione della città veneta Giuseppe Bortolussi ha però chiarito che si tratta di “un puro esercizio teorico”, che come tale va interpretato. Nella simulazione è stato calcolato il numero dei lavoratori dipendenti che tra l’inizio di gennaio del 2009 e il luglio di quest’anno si sono trovati in cassa integrazione a zero ore. Cioè i lavoratori che per ragioni economiche hanno utilizzato questo ammortizzatore sociale del quale, con il nuovo provvedimento, si potrà disporre probabilmente solo a licenziamento avvenuto.
Ma non si è tenuto conto, ha continuato Bertolussi, “di quanti lavoratori avrebbero potuto potenzialmente aver perso il posto di lavoro senza avvalersi di nessun ammortizzatore sociale”. Bertolussi ricorda che accanto al provvedimento sui licenziamenti ci sono anche misure “per incentivare la trasformazione dei contratti di apprendistato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, per agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro delle donne e per utilizzare il credito di imposta per chi assume in aree svantaggiate”. Tutti interventi, aggiunge, che “dovrebbero facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. Ma il problema dei licenziamenti resta: “Se questa crisi economica durerà ancora, c’è il forte pericolo che coloro che prima erano coperti da un ammortizzatore sociale, con questa misura non l’avranno più e ne potranno usufruire, eventualmente, solo dopo il licenziamento”.