Chi rappresenta le istituzioni italiane all’estero? L’on. Antonio Razzi. Il deputato di Popolo e territorio infatti – diventato “celebre” per l’uscita dall’Idv insieme a Domenico Scilipoti per votare la fiducia al governo Berlusconi il 14 dicembre 2010 – è stato inserito nella delegazione di parlamentari che, con seguito di traduttrici e impiegati della Camera, trascorreranno alcuni giorni in Giappone incontrando autorità istituzionali. Quali siano gli obiettivi della delegazione dell’Unione interparlamentare, però non risulta dagli atti sul sito della prestigiosa istituzione.
Risulta invece una certa effervescenza diplomatica di Razzi che il 1 febbraio 2011 riceve a Montecitorio la delegazione del parlamento indiano, il 25 febbraio 2011 quella del Paraguay ed il 21 e 22 marzo 2011 quella della Corea oltre a essersi personalmente recato in missione a Panama dal 15 al 20 Aprile 2011. Razzi risulta essere “revisore dei conti” dell’ufficio di Presidenza dell’Unione interparlamentare nonostante sia stato inserito nel gruppo di Presidenza dall’Idv, e quindi teoricamente decaduto poiché uscito dal partito in appoggio a Berlusconi.
Fino ad oggi Razzi ha collezionato viaggi in tutto il mondo. Dal Qatar al Vietnam, dall’America Latina agli Stati Uniti. Utilizzando le visite dell’Unione Interparlamentare, il deputato seguace di Scilipoti a volte si è infilato in sostituzione di rinunciatari, apparendo in foto, servizi giornalistici e resoconti. Ma con quale ruolo e competenze effettive? Nessuno lo sa. Sarebbe curioso sapere quali risultati sono stati conseguiti dal deputato e quanto è costata questa attività allo Stato. C’è da notare che, in occasione di questi viaggi, oltre ai traduttori, vi prendono parte funzionari della Camera che, in veste di accompagnatori, hanno una disponibilità di denaro contante in loco per risolvere qualsiasi esigenza nasca all’onorevole in missione all’estero. Insomma, una bella spesa per le spremute tasche statali.
Cosa dirà in questi giorni Razzi ai suoi colleghi giapponesi: “Sayonara”? E pensare che due settimane fa il deputato di Popolo e territorio ha mostrato di non avere particolare familiarità con la lingua italiana (leggi). Ospite alla trasmissione radiofonica La Zanzara, Razzi, che nel curriculum vanata anche l’appartenenza alle commissioni “Cultura, scienze e istruzione” e “Politiche dell’Unione Europea”, è stato protagonista di una performance linguistica a dir poco audace. Quindici minuti tra nonsense, legami fantasiosi, nomi e coniugazioni sbagliate. Il suo maestro? “L’italiano me lo insegna Sgarbi”.
di Massimo Pillera