Il bilancio è di cinque feriti lievi. Il sindaco aveva chiesto che non venisse concessa l'autorizzazione. Tra i nostalgici presenti anche un consigliere comunale berlusconiano di Campogalliano
La location, nell’intento degli organizzatori che hanno depistato fino all’ultimo momento, doveva restare segreta. La prenotazione dell’albergo, a due passi dal centro dietro l’Accademia militare, era stata effettuata a nome della dottoressa Patrizia Rivaroli, figlia del gerarca fascista di Pavullo. Ma mentre Anpi, sindacati e partiti (Pd, Sel, Idv, grillini, Psi e Giovani Democratici) rispondevano al Sacrario della Ghirlandina col commosso ricordo delle vittime del nazifascismo, un gruppo di giovani del centro sociale ‘Guernica’ e di Rifondazione Comunista ha appreso quasi in tempo reale della sede dell’incontro, precipitandosi sul posto.
Complici le provocazioni all’interno della hall, alcuni autonomi hanno cercato di fare irruzione nell’hotel venendo fermati dai primi due agenti accorsi sul posto, la dirigente della Digos Emanuela Ori e il collega Ottorino Orfello. Lei, ferita all’occhio per la rottura della vetrata, è stata medicata all’ospedale. Lui, malconcio, è rimasto a coordinare il cordone di polizia e carabinieri che dalle 19 alle 21,30 ha respinto i manifestanti. “Cercavamo solo di impedire una manifestazione vergognosa in cui si è fatto apologia di fascismo ma gli agenti ci hanno manganellato” è l’accusa dei giovani comunisti del circolo Gramsci, che contano due contusi.
All’interno, il segretario provinciale di Forza Nuova Ugo Bertaglia e il coordinatore del nord del Movimento sociale Stefano Salmè rendevano omaggio all’organizzatore, il 19enne Stefano Garzya: ” Ringrazio il commissario provinciale di Fiamma Tricolore per aver resistito alle fortissime pressioni anche di media nazionali – ha detto Saimè – oggi noi abbiamo dimostrato che possiamo parlare ovunque, anche a Modena”. Tra i camerati presenti, a spellarsi le mani per “i crimini di partigiani e angloamericani e le opere positive del fascismo come le bonifiche e il salvataggio di molti ebrei” (sic), c’era un esponente del Pdl di Campogalliano, terra rossa che sta sfornando le classi dirigenti Pd, dal segretario regionale Stefano Bonaccini all’assessore modenese all’urbanistica Daniele Sitta. Stiamo parlando di Willy Uberti, di professione immobiliarista, noto per le polemiche contro i campi rom e una proposta a quattro mani con la Lega Nord per assegnare un punteggio alla cittadinanza italiana nelle liste degli alloggi Erp. Prima consigliere comunale della Fiamma Tricolore, è stato rieletto nel 2009 nelle fila del Pdl di Campogalliano.
Che si tratti dell’incipit di un assorbimento nel centrodestra o di una nuova alleanza a livello nazionale, è presto per dirlo. Le alleanze amministrative a macchia di leopardo in relazione a convenienze specifiche non sono una novità. La riproposizione di un patto elettorale col Pdl è tuttora oggetto di discussione all’interno di Fiamma Tricolore, come ipotizzato dal segretario nazionale Luca Romagnoli, per evitare l’isolamento che ha portato alle ultime elezioni i movimenti di estrema destra a presentarsi in poche Regioni e a raccogliere briciole di voti, eccezion fatta per La Destra di Storace nel Lazio e Ft in Calabria.
Ma l’opera di riavvicinamento alla luce del sole non pareva semplice: la settimana scorsa a Milano il Pdl lombardo ha disertato l’inaugurazione della nuova sede di Fiamma Tricolore. Ragion per cui non passerà inosservata l’adesione di un esponente berlusconiano ad una manifestazione ad alto tasso simbolico come la celebrazione della Marcia su Roma.