L'ultima vittima è una donna, riconosciuta dal marito grazie alla collana che indossava. Continuano le ricerche, destinato a salire il bilancio dei morti
Sale così a otto il numero dei morti accertati nell’alluvione in Liguria e Toscana del 25 ottobre, che ha visto cadere oltre 367mila metri cubi di pioggia, il doppio della capacità del lago del Vajont. Ma il numero dei dispersi è ancora alto, le ricerche proseguono e il bilancio delle vittime potrebbe salire ancora.
Di vera e propria apocalisse avevano parlato sin dalle prime ore i residenti delle zone interessate: interi paesini spazzati via dal fiume di fango e detriti. Abitazioni distrutte, strade sprofondate su se stesse, ferrovie bloccate. Con quella di oggi, sono sei le persone morte nel comune spezzino di Borghetto Vara, quello che ha subìto i danni maggiori in termini di vite umane.
Due invece le vittime ad Aulla, nella Lunigiana: un uomo e una donna, entrambi sorpresi dalla piena del fiume magra.
Pesantemente investiti dall’alluvione anche i comuni delle Cinque Terre di Vernazza e Monterosso. Nella seconda località i danni sono ingenti, pari a circa 30 milioni di euro. “Monterosso non esiste più” aveva detto il primo cittadino Angelo Betta.
Intanto il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per le Regioni di Liguria e Toscana e stanziato una prima tranche di aiuti pari a 65 milioni di euro. Ma sulle modalità con le quali è stata affrontata l’emergenza è esplosa la rabbia dei cittadini, che hanno lanciato con delle pale il fango contro le auto a bordo delle quali erano il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini. Il consigliere leghista dello stesso comune, Michele Lecchini, ha ricevuto addirittura un pugno in faccia.