Continua la favola del Ponte sullo Stretto. La Camera, su mozione dell’Idv, abolisce i fondi con il voto favorevole del governo rappresentato dal viceministro alle Infrastrutture Misiti, fresco di promozione.
Anche la Ue ha deciso di non finanziarlo. Ma Berlusconi insiste con la favola che racconta ormai da anni: la finanzieranno i privati. Intanto, senza neanche incominciare, la società, con oltre 100 dipendenti, ha già speso 400 milioni di euro per gettoni agli amministratori, stipendi, consulenze sull’impatto sugli uccelli migratori e altre simili amenità. Senza considerare, in caso di rinuncia definitiva, il costo delle penali che può portare la spesa totale, per un nulla di fatto, a oltre un miliardo di euro.
Cucù, cucù, il Ponte non c’è più!
Nel duemila fu la prima
con la bella pantomima
recitata a Porta a porta
fra menzogne d’ogni sorta:
“Siciliani, lo prometto,
farò il Ponte sullo Stretto!”
Fu la volta in cui il caimano,
con un pennarello in mano,
elencò i Grandi Lavori:
tangenzial, ponti, trafori,
aeroporti ed autostrade
per raggiunger le contrade
più sperdute del paese.
Per il culo tutti prese
nel tracciare su una mappa
i lavori di ogni tappa
con la sua mano sicura.
Si scoprì la fregatura
quando disse una linguaccia
che seguiva sol la traccia
sulla mappa già segnata.
Un’ignobile trovata
per mostrare ai creduloni
quanto è bravo Berlusconi.
Nel duemiladue il ducetto
disse: “Il Ponte sullo Stretto
fra due anni partirà
e fra nove svetterà
bello, lungo ed imponente,
fra Sicilia e continente!”
Nel duemilacinque ancora:
“Se in Sicilia chi dimora
ha un amor oltre lo Stretto
potrà correre al suo letto
pur di notte, se lo brama,
in pantofole e pigiama!”
Ma lo aspetta ancor l’amore
martoriato dal dolore.
E nel nove un nuovo inganno:
“Lo iniziam prima di un anno
per por fine alla dormita
di un’Italia insonnolita”.
Passa meno di un annetto:
“Per il Ponte sullo Stretto
il progetto esecutivo
sta per essere in arrivo!”
Arrivò prima la Ue:
“Di quattrini non ce n’è,
son difficili momenti,
perciò addio finanziamenti…
Se lo paghi chi lo vuole”.
Poiché è chiaro come il sole
che i quattrini son finiti
pure qui, il buon Misiti
col suo voto disse sì
al voler dell’Idv.
Addio al Ponte sullo Stretto!
Matteoli ed il ducetto
se ne fot… del voto
e agitandone la foto
ricominciano a cianciare:
“Questo Ponte s’ha da fare!”
C’è sol qualche sbancamento,
senza un grammo di cemento,
senza l’ombra di un tondino,
ma dal nostro borsellino
quattrocento e più milioni
sono usciti: per gettoni
dati agli amministratori,
per studiare i migratori
con succose consulenze,
per le ricche competenze
di oltre cento dipendenti.
Mentre frane e allagamenti
una volta almeno al mese
ci distruggono il paese.
Una prece al Capellone:
“Coi quattrin per le bat…
che ogni notte porti a letto
paga il Ponte sullo Stretto!”