Ue, l’Italia sceglie la carta delle pensioni. A tutti quelli che vorrebbero andarci, il Governo darà un bel due di picche.
Ancora scontro tra Confindustria e Palazzo Chigi. Del resto a Berlusconi interessa solo un’impresa: quella di arrivare al 2013.
Domenica 23 Ottobre
La conferenza stampa Sarkozy-Merkel sembrava la più classica delle barzellette: c’era un francese, una tedesca, ma quello che ha fatto ridere tutti è stato l’italiano.
Ultimatum di Bruxelles all’Italia: “Vi diamo tre giorni”. “Scaduto il tempo, uscite dall’Europa con le mani in alto”.
Lunedì 24 Ottobre
Il Consiglio dei Ministri è iniziato con oltre un’ora di ritardo perché Berlusconi era impegnato in un vertice a tre. Non si conoscono i nomi delle due ragazze.
Oggi Napolitano ha ascoltato le opposizioni. Che evidentemente parlavano nel sonno.
Martedì 25 Ottobre
Ad agosto Gheddafi scrisse a Berlusconi per chiedergli una mano. Voleva ricambiare il bacio.
Berlusconi annuncia: “Tutti in pensione a 67 anni”. Allora lui a 75 cosa ci fa ancora lì?
Mercoledì 26 Ottobre
Il Premier vola a Bruxelles con una lettera. Anche se Romano e Schifani suggerivano un pizzino.
Nel documento presentato dal Governo previsti anche licenziamenti più facili. E pare che il primo possa essere quello di Tremonti.
Giovedì 27 Ottobre
Infrastrutture. Il ponte sullo stretto non si farà. La mozione dell’Idv, infatti, è passata con il parere favorevole del governo. Contrari solo il Ministro Matteoli e la ‘Ndrangheta.
Si apre la faglia nel PDL, lettera anonima a Berlusconi: “Dimettiti”. Pisanu e Scajola si affrettano a dire che non sono stati loro. Secondo me, hanno la coda di faglia…
Venerdì 28 Ottobre
Di Pietro: “Si possono creare le condizioni per una maggioranza di governo alternativa di breve durata”. Se vuole che duri poco, basta affidare tutto al Pd.
Imprese. Firmato l’accordo, Edison diventa francese. Da domani anche i sui lavoratori cominceranno a ridere di Berlusconi.
da Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2011
di Dario Vergassola con la collaborazione di Dario Tiano