Schizza a livelli record anche il differenziale tra i titoli a cinque e due anni rispetto ai bund tedeschi. Piazza Affari, peggiore d'Europa, chiude a -3,82%. Pier Carlo Padoan, capo economista Ocse: ''Pensare che nessuno ci farà fallire perchè siamo troppo grandi come italiani è un gioco troppo pericoloso e non vero"
L’incertezza sul futuro dei Paesi più a rischio, Italia e Spagna, ha fatto sentire tutto il suo peso sui mercati, in attesa del G20 fissato a Cannes il prossimo 3 e 4 novembre in cui si discuteranno le strategie per combattere la crisi del debito. E proprio in vista del vertice la Casa Bianca ha annunciato incontri bilaterali del presidente americano Barack Obama con il premier francese Nicolas Sarkozy e con il cancelliere tedesco Angela Merkel prima dell’inizio del summit.
Quanto all’Italia, che questa mattina ha dovuto fare i conti con i nuovi dati sulla disoccupazione giovanile, salita al 29, 3% (leggi l’articolo) nel tardo pomeriggio è arrivata la riflessione, tutt’altro che ottimistica, di Gian Carlo Padoan, il capo economista dell’Ocse. Che ha avvertito: “Pensare che nessuno ci farà fallire perché siamo troppo grandi come italiani è un gioco troppo pericoloso e non vero”. Per questo, ha continuato, “non bisogna scherzare con il fuoco”.
I listini del Vecchio Continente hanno registrato tutti il segno meno, Piazza Affari è stata quella che ha perso di più. Ma gli occhi sono puntati soprattutto sul nostro debito: il differenziale fra i Btp a dieci anni e gli equivalenti Bund tedeschi è risalito fino a sfiorare quota 410, con un rendimento del 6,16%. L’allarme non riguarda più solo la lunga scadenza, perché anche il rendimento del Btp a cinque anni è volato al massimo storico dall’introduzione dell’euro e quello a due anni ha superato la soglia del 5%, il massimo dal 2008. Tutto questo nonostante gli ulteriori acquisti sul mercato secondario dei titoli di Stato italiani da parte della Bce. Con quelli italiani, sono sotto pressione anche i titoli di stato spagnoli: lo spread tra i bonos e il bund tedesco è salito a 354 punti base.
Sul fronte delle quotazioni, a Palazzo Mezzanotte il Ftse Mib è arrivato a cedere il 3,82% e il Ftse All Share -2,99%. A trascinare al ribasso sono stati soprattutto i titoli del comparto bancario, con Banca Intesa San Paolo che ha ceduto il 6,81%, Banco Popolare il 4,53%, Mediobanca il 4,31%. Bpm, finita in asta di volatilità intorno alle 15, è arrivata a cedere il 3,77%. Scivolone di Fiat, che ha accusato un arretramento dell’8,38%, Fiat Industrial a -7,89% ed Exor a -6,08%, complici anche i report negativi dopo la trimestrale, che puntano il dito sull’aumento dell’indebitamento e sul rispetto dei target per il 2012.
“Ecco i risultati della letterina di buoni propositi di Berlusconi all’Ue, un drammatico lunedì nero per la Borsa”, ha commentato il presidente dei deputati Idv, Massimo Donadi, che ha aggiunto: “Siamo sul Titanic ma, mentre l’iceberg si avvicina, il governo suona i violini. Serve una nuova nave, una nuova rotta e nuovi motori”.
Giornata da dimenticare anche per le altre piazze europee: Madrid, che insieme all’Italia è sorvegliata speciale in vista del vertice mondiale, ha perso il 2,59%, Londra ha chiuso a -2%, Francoforte -2,68%, Parigi -2,53% e Francoforte -2,68%.
E’ andata male la seduta anche oltreoceano, dove si attendono la prossima riunione della Fed e i dati sulla disoccupazione: a Wall Street il Dow Jones ha perso il 2,25% a 11.955,62 punti, il Nasdaq ha ceduto l’1,93% a 2.684,41 punti.
La giornata ora per ora:
18.30 – Padoan (Ocse): “Pensare che non possiamo fallire perché siamo un Paese grande è pericoloso”
“Pensare che nessuno ci farà fallire perchè siamo troppo grandi come italiani è un gioco troppo pericoloso e non vero”: ne è convinto il capo economista dell’Ocse Pier Carlo Padoan, che nel programma Focus economia in onda su Radio 24 ha invitato a “non scherzare con il fuoco”
17.00 – Piazza Affari si avvicina alla chiusura e arriva a cedere quasi 4 punti percentuali
Trascinato dalle banche in perdita vertiginosa, il Ftse Mib arriva a cedere il 3,82%
16.54 – Euro in calo sotto 1,40 dollari
I timori dei mercati per la crisi del debito spingono al ribasso l’euro che, dopo i forti guadagni delle scorse sessioni, chiude in calo a 1,3954 dollari
16.35 – G20, la Bce potrebbe decidere il taglio dei tassi di interesse
In concomitanza con il G20 del prossimo 3 e 4 novembre il neo-presidente della Bce Mario draghi potrebbe decidere di tagliare i tassi. Lo ha detto, nel Monthly Bulletin di Cmc Markets, l’analista Michael Hewson, secondo cui questa scelta sarebbe “una mossa che allevierebbe certamente la pressione sui rendimenti dei titoli di Stato italiani, che continuano a rimanere ostinatamente elevati”. Se invece il G20 dovesse chiudersi con un nulla di fatto, ha aggiunto Hewson, “aspettiamoci ulteriore volatilità sui mercati e nuovi ribassi dell’euro”
16.15 – Nuovo acquisto di titoli di Stato italiani da parte la Bce
Bloomberg ha reso noto che anche oggi la Banca Centrale Europea è intervenuta sul mercato secondario dei titoli di Stato per acquistare debito italiano
15.53 – G20, prima di Cannes Obama incontrerà Merkel e Sarkozy
Il presidente Usa Barack Obama terrà degli incontri bilaterali in Francia, con il presidente Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, prima del vertice G20 a Cannes. Lo ha reso noto la Casa Bianca precisando che i colloqui avranno luogo prima dell’inizio del G20 di Cannes incentrato sui modi per combattere la crisi del debito europeo
15.05 – Ghizzoni (Unicredit): “Lo spread riflette la crisi del Paese, non delle banche”
“Ridurre gli spread, che riflettono esclusivamente il rischio sovrano italiano e non quello delle banche è un imperativo”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni che ha ricordato come “il costo dei CDS è aumentato dai 100 punti base del 2010 ai 400/450 punti base di oggi, con incrementi del costo della raccolta che ci spiazzano rispetto ai concorrenti europei”. Ghizzoni ha anche bollato come “incomprensibili” le recenti “richieste di ulteriore capitale che penalizzeranno ancora di più le banche italiane”. Richieste sulle quali ormai non è possibile tornare indietro, ha spiegato il banchiere, “perché i mercati hanno di fatto già assimilato quanto è stato annunciato”. Se le banche italiane presentano un livello di patrimonializzazione inferiore ad altri paesi europei – come Gran Bretagna, Svizzera o paesi del Nord Europa) ciò è “giustificato da un bilancio molto meno rischioso” ha argomentato ancora
15.00 – Le borse ampliano il calo, Milano sfiora il -3%
Con l’avvio in calo di Wall Street aumentano le cessioni nelle principali piazze europee: Milano perde il 2,59%, ma scivolano in calo di oltre il 2% anche Francoforte e Stoccolma. Londra -1,25%, Parigi -1,80%, Madrid -1,36%
14.34 – Apertura in negativo per Wall Street
Apre con il segno meno anche la borsa statunitense. Il Dow Jones perde lo 0,65% a 12.145,21 punti, il Nasdaq cede l’1,15% a 2.705,73 punti mentre S&P 500 lascia sul terreno lo 0,80% a 1.273,88 punti
14.28 – Prosegue il calo dei bancari
Fra le banche Intesa Sanpaolo, dopo essere stata sospesa in asta di volatilità, cede il 6,03% a 1,31 euro. Male anche Mps (-4,11%), Unicredit (-3,56%), Banco Popolare (-3,11%) e Ubi Banca (-2,08%). In controtendenza si muovono Bper (+0,43%) e Bpm, nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale da 800 milioni di euro. Dopo non essere riuscita a fare prezzo in avvio con un balzo teorico del 28%, la popolare milanese ora guadagna il 2,09% a 0,484 euro.
14.00 – Spread a 410 punti
Sale ancora lo spread fra btp e bund. Attualmente la differenza tra i due rendimenti si attesta a 409,23 punti. Il rendimento del Btp a due anni vola oltre la soglia del 5% sul mercato secondario al 5,044%, segnando i massimi da luglio 2008.
13.32 – Rendimento Btp a 5 anni sfiora il 6%
Sfiora la soglia del 6% il rendimentodel Btp a cinque anni sul mercato secondario, segnando un nuovo massimo storico dall’introduzione dell’euro nel 1999. L’interesse sul quinquennale è infatti schizzato al 5,99% con lo spread con l’equivalente bund tedesco a 476 punti base.
13.17 – Bce, drenati 173,5 Mld di euro
La Banca Centrale Europa la scorsa settimana ha drenato dai mercati 173,5 miliardi di euro per sterilizzare la massa di extra liquidità creata attraverso gli acquisti di titoli di Stato. Lo ha reso noto l’Eurotower in una nota.
13.11 – Milano resta la piazza peggiore
Il Vecchio Continente sconta il calo dei mercati asiatici e una serie di indicazioni sullo stato economico europeo, come la disoccupazione che a settembre è tornata a salire con un balzo per l’Italia che con la Spagna è, in generale tra i paesi sorvegliati speciali. Le piazze finanziarie guardano poi con un certo interesse al prossimo G20 di Cannes. Sotto pressione in particolare Milano (Ftse Mib -2,53%) con le vendite su Intesa (-5,45%) e Fiat (-6%) e lo spread tra btp e bund che ha sfondato quota 400 punti base. Sfiorano una flessione del 2% Parigi e Francoforte. A zavorrare i listini sono i pesanti cali di materie prime (-3,34%), banche (-3,28%) e auto (-2,98%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee: – Londra -1,24% – Parigi -1,79% – Francoforte -1,73% – Madrid -1,32% – Milano -2,37% – Amsterdam -0,70% – Stoccolma -1,55% – Zurigo -1,14%.
12.55 – Spread a quota 407
Prosegue senza freni la corsa al rialzo dello spread. Il differenziale di rendimento tra il Btp e il bund tedesco vola a 407 punti base col rendimento sul decennale italiano che sul mercato secondario balza al 6,16%. Il bonos tra decennale spagnolo e Bund è a 355 punti.
12.50 – Spread a 405 punti
Lo spread fra btp e bund sfonda quota 405 punti, attestandosi al massimo di giornata. Rispetto all’apertura a 382 punti, l’incremento è di 21 punti.
12.06 – Ancora tensione sui titoli di stato
Tutti i titoli del Tesoro sono sotto pressione sul mercato secondario, colpiti da una pioggia di vendite. Lo spread tra il Btp decennale e il bund tedesco ha sfondato di nuovo i 400 punti base, mentre sul mercato secondario il rendimento del titolo italiano è schizzato al 6,14%, avvicinandosi pericolosamente a quella soglia del 6,5% ritenuta da diversi analisti come punto di non ritorno. L’interesse sul Btp quinquennale ha segnato il record storico dall’introduzione dell’euro nel 1999 al 5,90%, con il differenziale con l’equivalente bund tedesco a 465 punti base. In forte rialzo anche il rendimento del titolo a due anni al 4,83%, mentre lo spread con l’analogo bund si è allargato in questo caso a 426 punti.
12.00 – Bazoli: “O riforme o intervento dello Stato nelle banche”
“Se le banche non raccolgono capitali sui mercati, l’unica prospettiva è l’intervento dello Stato in maniera diretta o attraverso fondi sovrani”. Lo afferma il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, secondo il quale per questo servono “riforme per abbattere il debito e rilanciare la crescita”. E aggiunge: “Dal mercato ci sono pressioni e penalizzazioni sulle banche italiane che non trovano giustificazioni nei fondamentali e nella patrimonializzazione”.
11.49 – A metà seduta, borse negative
Piazza Affari resta pesante a metà seduta. Sugli indici pesano il dato sulla disoccupazione balzata all’8,3% e l’ennesimo strappo tra btp e bund. Il Ftse Mib cede il 2,4% a 16.254 punti e il Ftse All Share il 2,14% a 17.060 punti.
11.38 – Fiat -5,20%
Fiat torna in negoziazione a Piazza Affari dopo essere finita in asta di volatilità, colpita da forti ordini di vendita. Il titolo del gruppo automobilistico segna una flessione del 5,20% a 4,59 euro, dopo essersi mossa fra un massimo giornaliero di 4,814 euro e un minimo di 4,56 euro. nella media i volumi di scambio.
11.24 – Bce compra titoli di stato spagnoli
La Banca Centrale Europa ha acquistato titoli di Stato spagnoli. Intanto nel continente ristagna la crescita economica nel terzo trimestre dell’anno, dopo il +0,2% dei tre mesi precedenti. E’ la stima della Banca centrale iberica, che prevede inoltre un +0,7% su base annua. La domanda interna, spiega la Banca, segna un forte calo nel terzo trimestre mentre le esportazioni e il turismo danno una boccata di ossigeno all’economia spagnola.
11.12 – Bpm in controtendenza
Bpm guadagna lo +4,5%. Il gruppo bancario ha avviato oggi l’aumento di capitale. Il titolo è andato in asta di volatilità, poi ha aperto in rialzo. Male invece i diritti.
11.05- Trichet: “Alcuni paesi dell’Eurozona sono fragili”
“L’Eurozona è solida ma ci sono alcuni Paesi fragili”. Lo ha detto il presidente uscente della Bce, Jean-Claude Trichet, in una intervista a Bbc radio 4. Il presidente ha inoltre sottolineato che i “Paesi dell’eurozona devono rispettare gli impegni presi e che la Grecia è un caso speciale”. Tutti i membri della Ue “diedero il via libera all’ingresso di Atene nell’euro, ma col senno di poi si sarebbero dovute applicare le rigide norme esistenti al tempo”, ha concluso Trichet.
11.00 – Peggiorano le borse europee
Scivolano le Borse europee conl’indice d’area che cede oltre un punto percentuale. La maglia nera va a Milano (-2,65%) che accumula perdite con Intesa SanPaolo (-6,5% teorico), Unicredit (-5,01%) e Fiat (-4,79%). Sotto pressione anche Parigi (-1,78%), Francoforte (-1,42%) e Madrid (-1,39%). I listini sono zavorrati da materie prime (sottoindice dj stoxx -2,55%), bancari (-2,44%) e auto (-1,95%).
10.52 – Piazza Affari aumenta le perdite
Il Ftse Mib segna un calo del 2,64% a 16.217 e l’All Share del 2,31% a 17.030. Intesa Sanpaolo, maglia nera del listino, è in asta di volatilità, con una flessione teorica del 6,67%. Fra i bancari male anche Unicredit (-5,06%), Mps (-4,55%), Mediobanca (-3,65%) e Banco Popolare (-3,20%).
10.43 – Spread a 404
Torna sopra quota 400 (per l’esattezza 404 punti) il differenziale fra i Btp a dieci anni e gli equivalenti Bund tedeschi, mentre il rendimento del decennale italiano è salito al 6,12%. Forte crescita anche lo spread dei Bonos spagnoli, passato da 332 a 354 punti.
10.42 – Borse asiatiche chiudono in calo
La borsa di Hong Kong segna una flessione dello 0,77% a 19.864 punti. Dopo il rally degli ultimi giorni a Seul il Kospi cede l’1,06% a 1.909 punti, mentre la borsa di Taiwan lascia sul terreno lo 0,37% a 7.507 e la piazza del Vitnam chiude a 420 punti, in flessione dello 0,30%.
9.53 – Listini europei negativi
Borse europee in deciso calo inapertura di settimana. Molto debole Milano, così come Parigi (-1,37%) e Francoforte (-1,06%). In calo anche Madrid. Italia e Spagna sono sorvegliate speciali in attesa del G20 di Cannes.
9.44 – I bancari trascinano il ribasso
A Milano Intesa Sanpaolo guida i cali del settore, con una flessione del 2,94%. Male anche Mps (-1,80%), Unicredit (-3,78%), Banco Popolare (-1,69%) e Ubi Banca (-1,25%) Anche nel resto d’Europa i titoli dei gruppi del credito sono in difficoltà. A Parigi Bnp Paribas perde il 3,71%, Sociètè Gènèrale il 3,57% e Crèdit Agricole il 3,33%. A Francoforte Deutsche Bank lascia sul terreno il 3,04% e Commerzbank il 2,62%, mentre a Londra la situazione è migliore con Barclays in rialzo del 2,63% dopo i conti del trimestre. In calo Lloyds (-1,15%) e Rbs (-1,33%). Secondo l’agenzia di rating Moody’s un campione di 252 banche europee sono esposte nei confronti dell’Italia per 275 miliardi di euro, il valore più alto in assoluto. Segue l’esposizione verso la Spagna (176 miliardi), Belgio (98 miliardi) e Grecia (80 miliardi, la più elevata rispetto al Pil).
9.24 – Spread Btp-Bund a 393
Apertura in forte salita per il differenziale fra i Btp a dieci anni e gli equivalenti Bund tedeschi. Da un valore di partenza di 382 punti, in pochi minuti lo spread fra i due titoli è salito a 393 punti. Forte crescita anche per il differenziale dei Bonos spagnoli, passato da 332 a 342 punti.