19 dicembre 2007 – Invito a comparire per Giovanni Consorte
L’ex Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, e l’ex capo della Vigilanza di Palazzo Koch, Francesco Frasca, avrebbero “in violazione dei doveri d’ufficio istigato, promosso e assecondato la condotta” degli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti, Carlo Cimbri e dell’ex ad di Bpi, Giampiero Fiorani. E’ quanto scrive il pm di Milano, Luigi Orsi, nell’invito a comparire spedito a Consorte per la tentata scalata della compagnia assicurativa Unipol su Bnl nel 2005. In particolare, Fazio avrebbe promosso “l’idea della costituzione di una cordata italiana che contrastasse l’iniziativa di BBVA e cio’ con indicazione specificamente rivolta a Fiorani e da questi coltivata nei contatti con Caltagirone e quindi con Consorte e Sacchetti”. Fazio e Frasca avrebbero operato “per il rilascio delle autorizzazioni richieste da Unipol a salire prima al 10% e poi al 15% operando con tempistica sollecitamente favorevole”. I due ex vertici di Bankitalia avrebbero, inoltre, ostacolato e comunque reso meno agevole “l’offerta pubblica di scambio proposta da BBVA”. Tutte “condotte – annota il pm – concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo del titolo di Bnl”.

3 marzo 2008 – La Procura chiude le indagini
La Procura chiude le indagini su 31 persone fisiche e 14 società. Tra loro, esponenti del gotha della finanza e tre colossi bancari (Credit Suisse, Nomura e Deutsche Bank). Sono Giovanni Berneschi per Carige, Gianfranco Boni e Gianpiero Fiorani per la Bpi, Divo Gronchi e Giovanni Zonin per la PopVicenza, Luigi Leoni per la Bper. E poi Vito Bonsignore, Francesco Caltagirone, Danilo Coppola, Giuseppe Statuto, Stefano Ricucci, Marcellino Gavio ed Emilio Gnutti. Con loro Antonio Fazio e Francesco Frasca per Bankitalia. Tutti secondo l’accusa avrebbero aiutato, in modo occulto, Giovanni Consorte, ex numero uno di Unipol, a raggiungere il 51% della Bnl a danno degli spagnoli del Bbva. I reati ipotizzati sono la manipolazione del mercato, l’ostacolo alla Consob e per Consorte anche la diffusione di notizie sensibili per le telefonate con l’onorevole Piero Fassino e col senatore Nicola Latorre.

18 settembre 2009 – Si conclude l’udienza preliminare: 28 rinvii a giudizio
Si conclude con 28 rinvii a giudizio, 14 proscioglimenti e 3 patteggiamenti, l’udienza preliminare davanti al gup Luigi Varanelli. Tra i prosciolti, figurano l’imprenditore Marcellino Gavio e le societa’ Coop Estense, Nuova Coop, Talea, Sias, Nomura International e Credit Suisse First Boston. Oltre a Fiorani, hanno patteggiato la pena Bpi (sanzione pecuniaria di 228.148 euro) e l’ex braccio destro di Fiorani, Gianfranco Boni (due mesi di reclusione in continuazione con due condanne gia’ subite in precedenza).

1 febbraio 2010 – Al via il processo
Inizia il processo ma viene subito rinviato al 18 marzo per “difetto di notifica” ad alcuni imputati.

20 aprile 2011 – Il pm di Milano chiede la condanna di 17 imputati
Fazio, il “direttore d’orchestra”, Frasca “il tecnico molto capace”, Caltagirone “uno dei leader”: distribuisce ruoli e compiti nella sua requisitoria il pm di Milano Luigi Orsi che chiede la condanna di 17 imputati, accusati di aggiotaggio, insider trading e ostacolo alle Autorita’ di Vigilanza, e l’assoluzione di altri 4. “Il Governatore”, Fazio aveva “una visione personale del potere, insensibile alle norme dell’Unione Europea”. A lui, spiega Orsi, andrebbe la pena piu’ alta ma gli viene concesso uno sconto perche’ merita le generiche cosi’ motivate dal pm: “E’ l’unico dei protagonisti che ha ‘perso il posto’ e ha avuto il coraggio di venire in aula a riaffermare l’ideologia che lo aveva pervaso, improntata a una visione medioevale della Vigilanza”. Per questo, alla pena di partenza di 5 anni il pm ‘toglie’ qualcosa e ridetermina il ‘quantum’ in 3 anni e mezzo e 700mila euro di multa. Nessuna attenuante invece viene riconosciuta all’ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte (4 anni, 7 mesi e un milione di multa) e agli altri vertici della compagnia, Ivano Sacchetti e Carlo Cimbri (entrambi 4 anni, 4 mesi e 1 milione e 100mila euro). Molto severa anche la condanna chiesta per l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone (4 annni e un milione di euro), il cui ruolo sarebbe stato quello, nelle vesti di leader dei controppattisti, di “riallineare ragazzi scalmanati come Ricucci che volevano fare soldi”. E per l’allora ‘furbetto del quartierino’ e gli altri immobiliaristi e finanzieri che sarebbero stati impegnati a rastrellare segretamente azioni di Bnl, Orsi ha sollecitato una condanna a tre anni, cosi’ come per per i banchieri coinvolti nella vicenda. L’assoluzione e’ stata caldeggiata solo per Emilio Gnutti, Pierluigi Stefanini (presidente di Holmo) e due funzionari di Deutsche Bank. “Non si e’ mai visto ne’ in Italia ne’ nel mondo un aggiotaggio di questo genere – ha affermato Orsi – diverso da quello ipotizzato nel processo Parmalat perche’ sistemico e che ha coinvolto la Vigilanza e una non piccola parte del sistema bancario”. La Procura ha anche chiesto la condanna per la violazione della legge 231 di Unipol (975mila euro), Deutsche Bank, Carige, Popolare Verona e Biper (600mial euro). Assoluzione invece per Holmo e Coop Adriatica.

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