Si tratterebbe proprio di un ictus. Secondo quanto si apprende da un lancio Ansa, il giocatore del Milan Antonio Cassano sarebbe stato colpito sabato sera da un ictus ischemico al ritorno della trasferta rossonera nella Roma giallorossa. L’Ansa non aggiunge particolari e il Milan non commenta. Restano da valutare l’intensità del malore e le sue possibili conseguenze. Sono in corso altri accertamenti.

Strani giramenti di testa, difficoltà a parlare in modo compiuto, passo incerto e affaticato, Cassano ha manifestato i primi disturbi del malessere a Malpensa, nel breve tratto che lo divideva dalla navetta. Secondo alcuni testimoni, pareva non riuscisse nemmeno a stare in piedi. I medici della società rossonera hanno subìto deciso di accompagnarlo al pronto soccorso. C’era qualcosa che non tornava, era necessario vederci chiaro per escludere le ipotesi più negative.

Lieve ischemia cerebrale, oppure un principio di ictus. In mancanza di informazioni certe da parte della società e dello staff medico, a cui è stato chiesto di mantenere il più stretto riserbo in merito alle condizioni del calciatore, sono circolate nella serata di ieri le possibilità più diverse. Secondo alcune indiscrezioni, i primi accertamenti avrebbero scongiurato patologie invalidanti, ma si saprà qualcosa di certo soltanto nelle prossime ore, quando i medici che hanno in cura Cassano avranno a disposizione gli esiti degli ultimi esami a cui è stato sottoposto. E’ attualmente ricoverato nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano, gli sono vicine le due donne più importanti della sua vita, la madre Giovanna e la moglie Carolina.

Sul caso è intervenuto nel pomeriggio anche Adriano Galliani, l’amministratore delegato di casa Milan. La dichiarazione è stata pubblicata dal sito web della società rossonera. “Parlo e mi scambio sms con Cassano. I medici stanno provvedendo, speriamo che vada tutto bene. Io non posso fare diagnosi, ma l’ho sentito in forma. È una cosa totalmente inaspettata, evidentemente non riguarda il calcio. Io scherzavo con Cassano poco prima dell’atterraggio. Lasciamo che i dottori lavorino, sento che andrà bene. Cassano è forte, come è forte Rino (Gattuso, ndr). I giocatori possono avere problemi che capitano a qualsiasi persona: quando succede ad un calciatore, la situazione fa più rumore. Di sicuro sono fatti che colpiscono, perché si pensa che certe cose non possano succedere ad un atleta”.

Già, Cassano come Gattuso. Soltanto qualche giorno fa, il centrocampista calabrese aveva chiamato a raccolta la stampa per parlare del malanno che lo tiene lontano dai campi da un paio di mesi (leggi l’articolo). “Paralisi al sesto nervo cranico”, questa la diagnosi tutt’altro che incoraggiante che è stata consegnata a Ringhio dai medici che hanno avuto modo di visitarlo. Vede doppio, non può giocare, ma soprattutto non può vivere serenamente il suo quotidiano, che è evidentemente più importante di tutto il resto. Cassano si prendeva gioco del suo problema, regalandogli il sorriso che in casi come questo può fare la differenza. Ora sono entrambi in attesa di capire le ragioni del problema fisico che li ha colpiti.

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