Alla fine è successo esattamente quello che si temeva. La Grecia affonda, l’Europa si scopre vulnerabile e l’Italia finisce per pagare il prezzo più alto di tutti. I segnali, a saperli leggere, c’erano già nel marasma finanziario di questa estate che aveva sottolineato da subito ciò che oggi appare evidente. L’Europa sconta una preoccupante serie di problemi irrisolti nel suo sistema bancario, ormai veicolo privilegiato per la diffusione della crisi dal comparto della finanza pubblica a tutto il resto del sistema economico. E l’Italia, che raccoglie i cocci della sua giornata nera a Piazza Affari, si ritrova oggi in prima fila in quel processo di progressivo deterioramento della struttura creditizia. Vittima degli eventi e di scelte discutibili.
Unicredit -12,44 per cento, Fondiaria-Sai -11,50, Mps -9,84 e poi ovviamente la più disastrosa di tutte, Intesa Sanpaolo capace di cedere il 15,80 in una sola seduta. Più che un bollettino di guerra sembra la sintesi di una strage senza precedenti. Perché la speculazione gioca il suo ruolo, ma a dominare, ormai, è il cosiddetto panic selling, la corsa alla vendita da parte degli investitori in preda all’angoscia. L’unica consolazione, ammesso che tale possa considerarsi, è data dalla consapevolezza di come i guai siano condivisi. Sul finire delle contrattazioni Parigi segnava un complessivo -4,43 per cento a con l’indice di borsa trascinato sul fondo proprio dai titoli bancari: Credit Agricole faceva registrare una perdita dell’11,43, Bnp Paribas segnava -13,70, mentre le azioni Societé Generale bruciavano il 16,87 del loro valore.
I disastri, insomma, si registrano un po’ ovunque. Eppure il caso italiano è di quelli che fanno riflettere, soprattutto se comparato alle altre esperienze continentali. Tanto per cominciare c’è il fattore Grecia, l’aspetto chiave del tracollo odierno. Le banche francesi sono esposte sul sistema ellenico (titoli di Stato e Securities bancarie) per circa 56 miliardi di euro, una cifra che non ha eguali in Europa. I tedeschi sono coinvolti per 33 miliardi l’Italia appena per 4. Non stupisce dunque che gli istituti francesi paghino oggi un dazio pesantissimo, ma per l’Italia il discorso è diverso. Da noi la crisi greca impatta in modo indiretto. In pratica, se Papandreou decide di far vacillare di sua iniziativa l’accordo Ue, il sistema si destabilizza nel suo complesso, l’ansia da contagio fa schizzare alle stelle gli interessi sui titoli di Stato italiani e le banche della Penisola, le più esposte su Btp e affini, crollano in borsa. Tutto chiaro? Apparentemente sì, ma in realtà il ragionamento non torna. Almeno non del tutto.
A far riflettere, infatti, non sono solo i dati odierni. Basta dare un’occhiata alle performance annuali per capire che in realtà il problema è più complesso. I guai seri, per i titoli di Stato italiani, sono iniziati a giugno quando gli interessi hanno preso a salire e lo spread si è aperto di conseguenza. Eppure i cali in borsa erano iniziati ben prima. Nel corso dell’ultimo anno, ha ricordato oggi il quotidiano online Linkiesta, Intesa Sanpaolo ha bruciato il 45,5 per cento del suo valore in borsa, UniCredit il 54,7, Monte dei Paschi il 62,6, Banco Popolare il 64,18, Banca Popolare di Milano il 61,63. E le cose non andavano meglio nemmeno l’anno scorso. Nel dicembre 2010, evidenziava Bloomberg, il titolo Unicredit scambiato a Piazza Affari aveva ceduto il 26 per cento del suo valore nello spazio di 12 mesi, a fronte del -32 per cento di Intesa e del -28 di Monte dei Paschi. Nel medesimo periodo, l’indice di riferimento preso in esame dalla stessa agenzia, il Bloomberg Europe Banks and Financial Services Index, aveva perso solo il 7,3.
Difficile valutare i reali motivi dietro al costante calo di prezzo, in realtà si potrebbe semplicemente dire, per quanto la cosa sia tautologica, che il mercato non ha avuto fiducia. Ma qui, tuttavia, è opportuno fare una considerazione. Prendiamo il caso di Unicredit: la banca ha chiuso il primo semestre con 1,3 miliardi di utile netto eppure il mercato a continuato a vendere al punto di provocare l’uscita dell’istituto di Piazza Cordusio dall’Eurostoxx 50 (l’indice delle società europee maggiormente capitalizzate). L’ipotesi avanzata da alcuni analisti è più o meno la seguente: quando le vendite sono partite, gli investitori si aspettavano che la banca si impegnasse in una massiccia operazione di buyback (il riacquisto dei propri titoli sul mercato) capace di lanciare un segnale rialzista che bloccasse la caduta del titolo. Ma l’operazione, che avrebbe ovviamente inciso negativamente sul saldo dei dividendi distribuiti agli azionisti (fondazioni in primis), non è mai avvenuta né per Unicredit né per le altre banche. Di fronte al mancato intervento, quindi, il mercato si sarebbe semplicemente limitato a rispondere di conseguenza. Come da sempre è abituato a fare, del resto.
La cronaca ora per ora
18.00 – Europa brucia 219 miliardi di euro
L’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 3,46%, che equivale a oltre 219 miliardi di euro bruciati in una sola seduta.
17.31 – Listini europei chiudono negativamente
Seduta ampiamente negativa, la quarta peggiore di sempre, per Piazza Affari: l’indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 6,80% a 14.928 punti, l’indice Star chiude con -3,93% a 9.682,40 e l’All Share -6,13% a 15.798,69 punti. La borsa di Milano ha bruciato 22 miliardi, nella seduta odierna, tornando sotto i 340 miliardi di capitalizzazione totale. In una giornata pessima per tutto il settore in Europa (l’indice Dj stoxx dei titoli del credito dell’area euro ha ceduto oltre il 9%), seduta di Borsa da dimenticare per le banche italiane: Intesa SanPaolo ha perso il 15,8% a 1,08 euro, Unicredit il 12,44% a 0,74, Monte dei Paschi il 10,2% a quota 0,30. A Parigi l’indice Cac ha chiuso la giornata con -5,38% a 3.068,33 punti, a Londra il Ftse con -2,21% e a Francoforte il Dax -5,03% a 5.832,23 punti.
16.46 – Euro chiude debole
L’euro chiude debole ma sopra i minimi di giornata, dopo che il premier greco, George Papandreou, ha mandato in tilt i mercati con la mossa a sorpresa di indire un referendum sul piano di salvataggio internazionale della Grecia. La moneta europea passa di mano a 1,3647 dollari, dopo aver toccato un minimo dallo scorso 12 ottobre di 1,3608 dollari. Euro/yen a quota 107, dopo aver oscillato tra un minimo di 106,48 e un massimo di 109,19. Dollaro/yen a 78,40.
16.21 – Piazza Affari -6%
Borsa valori in assestamento poco sotto il -6% a un’ora dalla fine delle contrattazioni. L’indice Ftse Mib segna -5,91%, All Share -5,41%. Sempre in difficoltà i big del credito, con Intesa Sanpaolo -13,4%, Unicredit -9,8%. Fiat cede il 6,5%.
16.18 – Banche ribadiscono accordo su taglio dei titoli greci
Le banche creditrici della Grecia, riunite nell’Istitute International Finance, ribadiscono il loro supporto all’accordo siglato lo scorso 27 ottobre per un taglio del 50% sui titoli di Stato di Atene. E’ quanto si legge in una nota riportata dalla Bloomberg, dove viene sottolineato l’impegno per portare a termine i dettagli dell’accordo.
15.54 – Istituti di credito francesi a picco
Le banche francesi, tra le più esposte al debito greco, vanno a picco in Francia, dove l’indice Cac segna -4,43% a 3.101 punti. Credit Agricole fa registrare una perdita dell’11,43% a 5 euro per azione, Bnp Paribas -13,70% a 28,50 euro e Societè Generale -16,87% a 17,54 euro.
15.43 – Riunione Ue-Fmi domani a Cannes
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel “hanno deciso di ritrovarsi a Cannes mercoledì 2 novembre nel pomeriggio, per una riunione di consultazione con le istituzioni europee e il Fmi, oltre che per una riunione con le autorità greche”. Lo riferisce una nota dell’Eliseo.
15.34 – Bce annuncia l’insediamento di Draghi
La Bce annuncia ufficialmente l’insediamento del nuovo presidenze, Mario Draghi. In un comunicato dell’Istituto si comunica: “Oggi Mario Draghi, in precedenza governatore della Banca d’Italia, ha iniziato a svolgere le funzioni di presidente”. La nomina da parte del Consiglio europeo, si ricorda, è stata decisa il 23 giugno, per ricoprire il mandato che avrà la durata di otto anni. Draghi, si ricorda nel comunicato, “succede a Jean-Claude Trichet, che ha ricoperto la carica di presidente dal primo novembre del 2003 al 31 ottobre del 2011”.
15.16 – Spread a 454 punti
Continua ad allargarsi la forbice tra i Btp e i Bund tedeschi. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi è salito fino a 459 punti e ora e’ a 454 punti. Il rendimento dei Btp e’ al 6,33%. Schizza a livello record il differenziale tra decennali francesi e Bund a 123 punti. A 384 punti lo spread del decennale spagnolo.
14.50 – Governo “inserirà misure anti-crisi nella legge di stabilità”
La linea del governo, secondo quantosi apprende, è quella di inserire le prime misure anticrisi subito nella legge di stabilità all’esame del Senato. Si tratterebbe di nuovi emendamenti al provvedimento la cui presentazione scade venerdì. In ambienti di governo non si esclude ancora un cdm in settimana, prima del G20. Berlusconi è atteso a Roma nel promeriggio “per seguire la crisi del debito”.
14.49 – Papandreu convoca riunione di emergenza
Dopo l’annuncio del referendum e le critiche internazionali, il primo ministro greco ha indetto per il pomeriggio (alle 17.00) una riunione di emergenza del governo.
14.33 – New York apre in calo
Wall Street apre in forte calo, dopo che la Grecia ha indetto un referendum sul piano di salvataggio internazionale. Il Dow Jones perde il 2,15%, lo Standard and Poor’s 500 scende dell’1,63% a 1.232,82 punti e il Nasdaq arretra del 3,09% a 2.601,51 punti. Oggi inizia riunione Fed, che terminerà domani sera, con annuncio sui tassi e la conferenza stampa di Ben Bernanke.
14.27 – Junker “Rischio default Grecia con referendum”
Non si può escludere un default dellaGrecia nel caso in cui i cittadini greci votassero “no” al referendum proposto da Papandreu sul secondo piano di salvataggio. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker parlando alla radio Rtl.
14.19 – Nuovo record per lo spread: 460 punti. Continua ad allargarsi la forbice tra i Btp e i Bund tedeschi. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi è salito fino a 459 punti. Attualmente è a 454 punti. Il rendimento dei Btp è schizzato al 6,33%.
14.12 – Piazza Affari maglia nera d’Europa. In attesa dell’avvio di Wall Street non si placa la corrente di vendite su tutte le Borse europee, con Milano che accusa il calo più ampio del Vecchio Continente: l’indice Ftse Mib segna una perdita del 7,04%, l’Ftse All Share un ribasso del 6,30%. Milano cede del 7,13%, Francoforte del 6%, Parigi del 5,54%, Londra del 3,5%. Giù del 7,8% Atene e del 4,8% Madrid. I titoli delle banche esposte verso la Grecia colano a picco, con Banca Intesa sospesa per eccesso di ribasso, mentre perdeva oltre il 14%.
14.11 – Spread sfonda il muro dei 455 punti. Lo spread btp-bund sfonda anche il muro dei 455 punti base toccando i 455,1 punti. Sul mercato secondario il rendimento del decennale italiano vola al 6,33% dal 6,29% in meno di 20 minuti.
14.10 – Grecia, Van Rompuy e Barroso: “Atene onori gli impegni”. ”Per la Grecia accettare l’accordo Ue è la cosa migliore, e siamo fiduciosi che Atene rispetterà gli impegni presi a livello di Eurozona e con i partner internazionali”: così i presidenti Barroso e Van Rompuy commentano l’intenzione della Grecia di tenere un referendum sulle decisioni Ue.
14.07 – Ancora in ribasso Piazza Affari, crolla Banca Intesa. Borsa valori a precipizio nel pomeriggio, con l’indice Ftse Mib che tocca il -7,02%, a 14.893 punti. All Share a -6,41%. Non si ferma il ribasso di Intesa, ora sospesa con un teorico -14,4%. Unicredit perde il 12,2%, Monte Paschi il 9,4%. Fiat a sua volta accusa un -8,7%, Fiat Industriali -13%, Finmeccanica -8%, Mediaset -7,3%.
14.04 – Junker: “Se passa no a referendum greco possibile bancarotta”. Se i greci voteranno no al referendum sul piano di salvataggio europeo “non escludo che la Grecia possa andare in Bancarotta”. Lo sostiene in un’intervista radiofonica il presidente dell’Eurogruppo, secondo il quale la proposta di un referendum aggiunge “un grande nervosismo e incertezza” a una situazione già poco sicura. Juncker fa sapere che al G20 di Cannes i leader mondiali discuteranno anche della questione del referendum greco. Inoltre il numero uno dell’Eurogruppo rivela che il premier greco, George Papandreou ha deciso di indire il referendum senza ascoltare i i suoi colleghi europei.
14.01 – Sprofondano i rendimenti btp a 2 e 5 anni. Con il Btp decennale sono sottopressione anche i titoli del Tesoro a due e a cinque anni, che segnano nuovi record storici. Il rendimento del biennale schizza al 5,67% sul mercato secondario mentre quello del quinquennale vola al 6,28%. In quest’ultimo caso lo spread col bund a cinque anni si allarga a 532 punti base.
13.55 – Grecia, sei parlamentari di maggioranza chiedono dimissioni premier. Sei parlamentari del Pasok, il partito socialista al governo in Grecia, hanno chiesto al primo ministro Giorgio Papandreou di dimettersi. Lo riferisce l’agenzia ANA. La richiesta dei parlamentari è venuta in reazione alla proposta avanzata ieri sera da Papandreou di indire un referendum popolare sull’accordo raggiunto a Bruxelles per il salvataggio della Grecia.
13.49 – Nuovo record per lo spread: 455. Continua ad allargarsi la forbice tra i Btp e i Bund tedeschi. Lo spread ha toccato quota 455 punti, aggiornando il record storico. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi è salito fino a 455,9 punti. Il rendimento dei Btp è schizzato al 6,33%.
13.34 – Cali a due cifre per le banche europee
Mentre i listini europei affondano si registrano ribassi a due cifre per molti titoli finanziari, specialmente di Grecia, Francia e Italia: Dexia cede il 15,2%, Societè Generale il 14,3%, Intesa Sanpaolo il 12,3%, Alpha Bank il 12,5%, Bank of Ireland l’11,2%, Credit agricole l’11,35%, Banco Comercial Portuguese l’11,6%, Unicredit il 10,6%, National Bank of Greece il 10,5%, Bnp Paribas il 10,3%. Tra gli assicurativi crollano Ing Groeup (-11,6%), Axa (-11,3%) e Allianz (-8,7%). I timori di una nuova recessione colpiscono anche le auto, unico settore che insieme a banche e assicurazioni cede, secondo gli indici Dj Stoxx, oltre il 6%. Renault perde il 7,8%, Fiat il 7,6%, Peugeot il 6,9%, Daimler il 6,9%, Porsche il 6,5%.
13.31 – Lo spread sprofonda a 445
Continua ad allargarsi la forbice tra i Btp e i Bund tedeschi. Lo spread ha sfondato quota 445 punti, aggiornando il record storico. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi è salito fino a 446,2 punti. Il rendimento dei Btp è schizzato al 6,28%.
13.27 – Nuovo record negativo per Piazza Affari
Il Ftse Mib sta perdendo il 6,25% a 15.021 punti. Sotto pressione i bancari: Intesa SanPaolo cede il 13,25%, Unicredit il 10,6%, Mps il 7,48%, Banco Popolare il 6,67%. In asta di volatilità Fiat Industrial e Fonsai con ribassi teorici rispettivamente dell’11,9% e dell’8,31%.
13.14 – Letta: “Al G20 si annunci governo di emergenza”
“Il nostro grado di preoccupazione è totale. Esprimiamo la necessità, che a questo punto è urgente, a minuti, di un cambiamento di scenario politico per reggere la tormenta. Giovedì al vertice del G20 l’Italia ci arrivi con l’annuncio di un nuovo governo di emergenza nazionale”. Lo chiede il vicesegretario del Pd Enrico Letta.
13.05 – Anche la borsa di Wall Street è negativa
Sono in netto calo i futures sugli indici della Borsa statunitense, depressi dalla decisione a sorpresa di Atene di sottoporre a referendum popolare il secondo pacchetto di aiuti. Il contratto sul Dow Jones cede l’1,3%, quello sullo Standard & Poor’s 500 perde l’1,9% e quello sul Nasdaq arretra dell’1,5%. Tra i titoli peggiori c’è Bank of America, che nel pre-mercato perde oltre il 3%.
13.00 – Spread a 441
Lo spread btp-bund riprende a volare e sfonda i 440 punti base a quota 441 dopo la dichiarazione di Fitch sui rischi connessi al referendum indetto dalla Grecia.
12.55 – Nuovo minimo di giornata per Piazza Affari, – 5,8%
Si fa ancora più ripida la cadutadei listini europei per il timore di un default della Grecia e di un contagio all’Italia della crisi del debito sovrano. Francoforte cede il 5%, Parigi il 4% mentre Milano indossa, assieme ad Atene (-7,6%), la maglia nera in Europa (-5,4%), dopo aver toccato il livello più basso di giornata a -5,8%. Tra i bancari, Intesa Sanpaolo perde il 12,55%, Unicredit – 10,08%.
12.54 – Fitch: “Referendum Atene minaccia stabilità Ue”
L’annuncio del premier greco, George Papandreou, di indire un referendum per approvare le misure economiche e finanziarie concordate con Ue ed Fmi nell’ambito del piano di aiuti, compresa la ristrutturazione del debito con il coinvolgimento del settore privato, alza “drammaticamente la posta in gioco per la Grecia e per l’intera Eurozona”. A lanciare l’allarme e’ l’agenzia di rating Fitch secondo cui un’eventuale bocciatura del piano di aiuti “aumentera’ il rischio di un default forzato e disordinato e potenzialmente di un’uscita della Grecia dall’euro”. Entrambi gli scenari, sottolinea Fitch, “avrebbero dure implicazioni finanziario per la stabilita finanziaria e la tenuta dell’Eurozona”.
12.39 – Nota di palazzo Chigi
Palazzo Chigi interviene con una nota per commentare la giornata negativa di piazza Affari. “Non vi è dubbio – si sottolinea – che sull’andamento negativo degli scambi influisca pesantemente la decisione greca di indire un referendum sul piano di salvataggio predisposto dall’Unione europea. Si tratta di una scelta inattesa che innesca incertezze dopo il recente Consiglio europeo e alla vigilia dell’importante incontro del G-20 di Cannes. Le scelte del governo saranno applicate con la determinazione, il rigore e la tempestività imposti dalla situazione”.
12.00 – Bersani telefona al presidente Napolitano
Il segretario del Pd Bersani ha avuto un colloquio telefonino con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha espresso forte preoccupazione per la situazione di queste ore sulla crisi economica. Nel corso della telefonata il leader dei democratici ha dato la disponibilità del Pd e delle forze di opposizione a prendersi le responsabilità necessarie di fronte all’aggravarsi della crisi finanziaria italiana.
11.51 – Piazza Affari -5,54%
Borsa valori in caduta libera. Il listino di Piazza Affari, oggi il peggiore d’Europa, segna in questo momento un calo del 5,54%, con l’All Share a -5,01%. Unicredit (-11,8%) e Intesa (-10,8%) sono in asta di volatilità, come Fiat Industrial che perde il 10,3%. Parigi e Francoforte cedono il 4,2%, Londra il 3%.
11.30 – Peggiora la borsa di Milano
Piazza Affari non arresta la sua caduta. Il Ftse Mib cede il 5,02 a 15.210 punti. Sono in asta di volatilità Intesa SanPaolo, Unicredit e Fiat Industrial con ribassi teorici rispettivamente del 10,92%, dell’11,4% e dell’8,33%. Spread a 429 punti.
11.06 – Cds sull’Italia a 491 punti
I credit-default swap sull’Italia, icontratti derivati con cui ci si protegge dal rischio default, volano al record storico di 491 punti sulla piattaforma Cma.
11.02 – Prosegue il calo dei listi europei. Piazza Affari -4,6%
Prosegue il cammino negativo in Piazza Affari. Dopo un avvio pesante, con -2,51%, il Ftse Mib segna ora un calo del 4,6%. Mattinata sempre più nera anche per le altre piazze europee. A Parigi il Cac sprofonda a -3,98% dopo aver iniziato la giornata con un calo dell’1,81%. A Francoforte il Dax passa da -3,33% dell’apertura a -3,73% mentre a Londra il Ftse segna -2,53% (aveva aperto con -1,71%).
10.59 – Spread a 432
Scende a 432 lo spread tra Btp decennale e l’analogo bund tedesco dopo aver sfiorato questa mattina i 440 punti base, arrivando fino a quota 439,9, punti. Il rendimento del titolo italiano è schizzato a 6,26%, poi è calato al 6,20% intorno alle 10.30.
10.50 – Intesa Sanpaolo -10%, nuova sospensione
Continua senza freni la discesa del listino azionario. L’indice Ftse Mib ha toccato un calo del -4,07%, a 15.368 punti. Tra le banche, Intesa perde il 10,8%: il titolo, in asta di volatilità già durante la prima parte della mattinata, è stato di nuovo sospeso.Unicredit – ,9%, Bpm -6%.
10.47 – Spread a 436
Il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi è salito fino a 436,3 punti. Il rendimento del decennale italiano è schizzato al 6,21%.
10.45 – Bce sta comprando Titoli di stato italiani
La Bce interviene nuovamente sulmercato secondario per comprare debito italiano. Lo riferisce Bloomberg, che cita fonti vicino all’operazione.
10.26 – Tremonti: “Seguo con attenzione la situazione sui mercati”
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, “sta seguendo con attenzione la situazione dei mercati come sempre”. E’ quanto riferiscono fonti del Tesoro in una giornata particolarmente difficile per le borse europee e per l’andamento dello spread tra Btp e Bund schizzato a nuovi livelli record.
10.21 – Berlusconi smentisce la richiesta di aiuto alla Russia
“Il presidente Berlusconi non ha mai detto che conta sull’appoggio della Russia e del presidente Putin per risolvere la crisi finanziaria globale. E’ destituita di ogni fondamento anche la voce di colloqui riservati tra il presidente del consiglio, il Cancelliere Merkel e il presidente Sarkozy dopo il consiglio europeo di mercoledì scorso. Come destituite di ogni e qualsiasi fondamento sono le ricostruzioni apparse su alcuni quotidiani in merito a fantasiosi e inverosimili propositi di cambi al vertice del ministero dell’economia”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.
10.15 – Crosetto: “Governo anticipi tempi su provvedimenti”
“C’è un problema di debolezza politica dell’Europa e dell’Italia e nei mercati si sta scatenando il panico. Il governo deve coinvolgere tutte le forze politiche e anticipare i tempi sui provvedimenti: propongo di adottare e partire da una proposta dell’opposizione, quella di Ichino, anche se al ministro Sacconi non piace”, ha detto Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa.
10.00 – Atene apre in forte ribasso
La Borsa di Atene ha aperto oggi inforte ribasso, registrando un -6,75%, con l’Indice Generale a 753,98 punti. Secondo Capital.gr, la minaccia di una moratoria incontrollata nell’eurozona ritorna “in modo violento”. Da una parte la decisione di Papandreou di rinviare unilateralmente la procedura della realizzazione dell’accordo, annunciando lo svolgimento di un referendum, e dall’altra l’aumento dei tassi d’interesse dei titoli di stato italiani, ribaltano ogni elemento di stabilità.
09.50 – Spread a 438
Lo spread tra Btp e Bund vola al nuovo record storico sopra 436 punti. Il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi e’ salito fino a 438 punti. Il rendimento del decennale italiano è schizzato al 6,21%.
09.48 – Prosegue il calo dei listini europei
A Milano va la maglia nera in Europa con una flessione del 4,15%, Londra cede il 2,41%, Parigi lascia sul terreno il 3,47%, Francoforte arretra del 3,83% e Madrid perde il 3,60%.
09.46 – Deutsche Bank -8,2%
In forte calo i titoli del settore bancario tedesco dopo la decisione della Grecia di indire un referendum sul piano di austerità vista la pesante esposizione degli istituti tedeschi verso Atene. Commerzbank scivola del 9,14% mentre Deutsche Bank affonda dell’8,2%. In difficoltà anche l’assicurativo Allianz del 7,44%.
09.39 – Sospese Intesa Sanpaolo e Unicredit
Unicredit e Intesa Sanpaolo sono in asta di volatilità per eccesso di ribasso e segnano dei cali teorici, rispettivamente, dell’8,60% e dell’8,12%. Sospesa anche la Popolare di Milano (-6,11%), sotto aumento di capitale, e Fonsai (-6,25%). I bancari sono sotto tiro in tutta Europa con le banche francesi, tra le più penalizzate, che lasciano sul terreno oltre il 10%.
09.36 – Crollano le banche francesi
Le banche francesi stanno registrando una flessione minima del 10%, essendo le più esposte al debito greco. La peggiore fra tutte è Societe Generale che lascia sul terreno il 12,09% a 18,68 euro, male anche Credit Agricole (-10,58% e 5,13 euro) e BNP Paribas (-10,05% a 29,73 euro). L’indice generale Cac-40 perde il 3,16%.
09.26 – Romani: “In grado di adottare le misure necessarie per fare fronte a questa crisi”
L’Italia per il momento non ha bisogno del soccorso del fondo approntato dall’Unione europea per i paesi in gravi condizioni come la Grecia. Lo ha dichiarato oggi a New Delhi il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Alla domanda di una tv indiana, Romani ha precisato che “si tratta di una speculazione” e che “siamo perfettamente in grado di sostenere i tassi che paghiamo per il nostro debito”. Il ministro ha infine ribadito che “siamo in grado di adottare le misure necessarie per fare fronte a questa crisi”.
08.43 – Ancora record: 434,6
Non si arresta la corsa dello spread che sfonda quota 434 punti. Il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi si e’ spinto fino a 434,6 punti. Continua a galoppare anche il rendimento dei titoli decennali italiani che ha toccato il 6,2%.
08.33 – Spread record: 433 punti
Balzo immediato, in avvio di seduta,dello spread fra il Btp italiano e il Bund tedesco che schizza a 433 punti rispetto ai 407 punti della chiusura di ieri.
07.23 – Borse asiatiche, Tokyo chiude a -1,7%, Hong Kong a -2,4%
Ondata di vendite sulla borsa di Tokyo dove gli investitori nutrono evidentemente timori sulla situazione del debito europeo dopo la difficile giornata sui mercati. L’indice-guida Nikkei ha perso l’1,7 per cento, chiudendo a 8.835,52 punti. Male anche Hong Kong, che sfiora i due punti e mezzo di calo.