Giuseppe Bonifacino, attuale dirigente di Tecnoindex spa, nel '93 da dirigente di Siemens Nixdorf corruppe il senatore socialista Putignano per la fornitura di computer al ministero del lavoro. La Business-e di Ravenna che ha perso l'attuale appalto: "dietro Tecnoindex un gioco di scatole cinesi per nascondere i proprietari"
Curiosamente, proprio in questi giorni, lo stesso dirigente, che dalla Siemens è passato alla Tecnoindex spa, si è aggiudicato l’appalto per la gestione dei servizi informatici della Camera dei deputati (15 milioni per tre anni). Vent’anni dopo, cambiano i nomi delle società, ma non le persone.
A nulla, infatti, è valso il ricorso della società che è ha perso la gara, la Business-e di Ravenna. Come anticipato da Il Fatto Quotidiano.it l’impresa romagnola aveva denunciato il fatto che dietro Tecnoindex ci fosse un gioco di scatole cinesi mirato a nascondere i proprietari: la società risulta partecipata al 94% dalla Brianza fiduciaria, che a sua volta è controllata dalla lussemburghese De Vlaminck.
In questo modo, secondo i legali di Business-e, sarebbe stato violato il divieto di intestazione fiduciaria previsto dal codice degli appalti pubblici, finalizzato, tra le altre cose, a prevenire le infiltrazioni mafiose. Ma il collegio d’appello presieduto dal deputato Pdl Maurizio Paniz ha deciso proprio in questi giorni (come ha fatto sapere una nota della Camera) di confermare l’aggiudicazione a Tecnoindex.
La fiduciaria avrebbe comunicato che quel 94% di quote schermate appartengono alla società romana Nous Informatica. Resta il fatto, però, che Montecitorio si ritrova in affari con i commercialisti brianzoli che amministrano Tecnoindex per conto di Nous Informatica. Tra questi spicca Franco Riva, socio di Brianza Fiduciaria, ed ex sindaco di Giussano in quota Udc. Durante il suo mandato, il Comune balzò agli onori della cronache per aver rilasciato un documento d’identità falso a un superlatitante della ‘ndrangheta.
Inoltre, da luglio scorso, Riva risulta indagato per corruzione in un’inchiesta urbanistica. Tra i suoi “protettori” ci sarebbe l’ex assessore regionale all’Ambiente, il brianzolo Massimo Ponzoni (Pdl), arrestato l’anno scorso per corruzione in una maxi-operazione antimafia: avrebbe ricevuto alcuni boss della ‘ndrangheta nel suo ufficio. Infine, il presidente della Brianza fiduciaria, l’avvocato milanese Federico Di Maio, fu arrestato nel 2007 per riciclaggio di valuta estera dalle Fiamme Gialle di Reggio Calabria.
di Elena Boromeo