Ma i giornalisti italiani accettano passivamente le sbruffonate di Bossi? Nessuno gli risponde con un microfono in mano e lo manda a quel paese? Si vede che è nervoso, il ministro. La Lega è in crollo di consensi e gli sta sfuggendo di mano. Altri leghisti, ben più equilibrati, si stanno ritagliando uno spazio politico. Roberto Maroni, per esempio, che ha capito benissimo che il “capo” sta affondando il partito della “Padania” dicendo sempre sì a Berlusconi e difendendo le sue malefatte politiche. E allora, il settantenne Bossi che sbiascica quando parla, ora minaccia i giornalisti. Alcuni giorni fa, una cronista di un’agenzia di stampa gli chiedeva “ministro, permette una domanda?” e lui gli ha risposto “fuori dalle palle”. La poverina, con un eccesso di educazione, gli ha replicato “ah, grazie”. Lo avesse detto a me, gli avrei detto: «Si tolga lei dalle palle! Un ministro che parla in questo modo è una vergogna che dovrebbe essere cancellata dai libri di scuola dei prossimi trent’anni!»
Ora l’Umberto che l’aveva duro si sforza di alzare la voce e minaccia ancora i giornalisti: “Prima o poi vi spacchiamo la faccia”. Ok, signor Bossi: venga pure, decida lei il giorno… Ma siccome noi apparteniamo a una Italia che vuole rispettare gli anziani, i pensionati impoveriti, la terza età dimenticata dalla politica, la ignoreremo. E allontanandoci, proveremo una gran pena nel constatare come lei piega la testa agli interessi privati di Presidente del Consiglio, mentre l’Italia affonda nel debito pubblico e le imprese del nord sono in mutande.
E’ questione di (poco) tempo: anche lei, come Berlusconi, è al tramonto. Alle prossime elezioni la Lega avrà un bagno di sangue elettorale, forse ben oltre i sondaggi negativi di questi giorni. La sua figura di “capo” verrà rapidamente archiviata negli annali padani e di lei ci ricorderemo quando accusava pubblicamente Berlusconi di essere colluso con la mafia. Si ricorda quando ai microfoni diceva “quando uno fa fallire un Paese lo si fucila“? Ci sono tanti video su YouTube, li guardi e si rinfreschi la memoria. Ops, mi scusi: forse alla sua età non sa neppure cosa è YouTube. Se lo faccia spiegare da suo figlio. Il “Trota”.
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