L'inchiesta della magistratura coinvolge l'ex assessore democratico Michele Cuomo e Michele Papa segretario di seggio. Il primo, secondo l'accusa, avrebbe favorito l'elezione in consiglio regionale di Raffaele Sentiero
Verbali e tabelle di scrutinio falsificati, preferenze aggiunte a urne chiuse al candidato ‘locale’, anomalie sparse tra vari seggi, consensi spostati da una lista all’altra. Pochi, pochissimi voti. Ma decisivi. Perché probabilmente è proprio grazie ad alcuni voti “inventati” nella sezione 49 di Torre Annunziata, e forse anche in altre sezioni limitrofe, che Raffaele Sentiero, ex presidente del consiglio comunale di Torre Annunziata, è stato eletto consigliere regionale della Campania in ‘Noi Sud’, lista alleata del Pdl. Ed incredibilmente, a favorire il candidato di centrodestra sarebbe stato il lavoro “sporco” di un rappresentante di lista del Pd, Michele Cuomo, già assessore democratico di Torre Annunziata e attualmente presidente di Oplonti Multiservizi, la municipalizzata dei rifiuti, arrestato stamane con l’accusa di brogli elettorali.
Alle elezioni regionali del 27 e 28 marzo 2010 Sentiero ottenne 5.586 preferenze, appena 15 in più del primo dei non eletti Francesco Barbato. Da quel giorno è iniziata ed è ancora in atto una guerra di ricorsi e di denunce. Barbato si è appellato in tutte le sedi, compresa quella penale. L’inchiesta nata dal suo esposto, affidata al pm di Torre Annunziata Sergio Raimondi e condotta dal locale commissariato di polizia, è deflagrata in un provvedimento giudiziario clamoroso. Due le misure cautelari: arresti domiciliari per Michele Cuomo, divieto di dimora per Michele Papa, segretario del seggio “incriminato”.
I due sono accusati di aver aggiunto in maniera fraudolenta 4 voti a Sentiero nella sezione 49. I magistrati però hanno acceso un riflettore su altri 17 seggi di Torre Annunziata e 3 di Boscoreale, riscontrando stranezze e irregolarità che potrebbero essere spunto di ulteriori approfondimenti. Sentiero non risulta indagato. Ma il Gip Nicola Russo nella sua ordinanza di 59 pagine afferma: “…le anomalie riscontrate in altre sezioni elettorali del comune di Torre Annunziata sempre con riferimento alle preferenze attribuite a Sentiero Raffaele fanno supporre che quei voti in più assicuratigli nella sezione n. 49 non abbiano rappresentato un’insignificante “goccia nel mare” di consensi legittimamente conseguiti, ma siano piuttosto il segnale di una più ampia operazione di broglio che richiederebbe un’analisi capillare anche per far emergere ulteriori eventuali responsabilità penali (non ultima quella del candidato beneficiato)”. “Va evidenziato – aggiunge il Gip – che la falsa attribuzione al Sentiero di 4 preferenze, sotto il profilo quantitativo, non è un dato di poco se si considera che – come si evince dall’informativa di p.g. del 15 giugno 2011 a pag 31 e 32 – quest’ultimo ha supe rato il Barbato per poche decine di voti e che se fosse confermato il “riconteggio” dei dati del modello 271 AR (pag. 33 della stessa informativa) operato dalla P.S. di Torre Annunziata, il Barbato avrebbe conseguito 5669 voti a fronte di 5642 voti del Sentiero”.
Il retroscena più curioso dell’inchiesta è che Cuomo avrebbe falsificato i verbali in favore di Sentiero, un candidato del centrodestra, inserendosi nei lavori di spoglio delle schede in qualità di rappresentante di lista del Pd. Era in frantumi, il Pd di Torre Annunziata alla vigilia delle regionali 2010. I fatti hanno dimostrato che mezzo partito di Bersani fece campagna elettorale per i candidati collegati al Pdl di Stefano Caldoro. Un altro dirigente Pd fece da rappresentante di lista di Roberto Conte, il discusso candidato di un’altra lista collegata a Caldoro, messo in lizza nonostante una condanna in primo grado per camorra. Mentre il sindaco Giosuè Starita, all’epoca ancora iscritto al Pd, già partecipava alle iniziative di Sentiero. Starita ha lasciato i democratici pochi mesi dopo.