Davvero le forze di polizia a Roma non hanno altro da fare che inseguire gli studenti, impedire le manifestazioni, cercare di identificare centinaia di minorenni che volevano solo manifestare pacificamente e reclamare il diritto al futuro e magari anche a una scuola pubblica dignitosa? Era così necessario schedarli e filmarli, quasi fossero pericolosi eversori? Perché si vuole accrescere la loro legittima indignazione verso chi tutela i comportamenti illegali delle oligarchie, e mostra i muscoli a giovani cittadine e cittadini, per di più incensurati?
Davvero il sindaco Alemanno, oltre a non voler rispondere ai cronisti, pensa anche di mettere il bavaglio a ogni forma di dissenso e di opposizione? Quello che è accaduto oggi a Roma non può essere giustificato in modo alcuno, non ci sono attenuanti possibili, non c’è neppure il pretesto di possibili incidenti, perchè queste ragazze e questi ragazzi hanno mostrato di avere più sale in zucca dei loro interlocutori.
Chi e perché ha deciso di spargere altra benzina sul fuoco? Perché si vuole militarizzare Roma? Chi ha dato l’ordine di creare tensione e di alimentare il caos?Chi ha deciso di sospendere i diritti costituzionali nella Capitale? Chiunque lo abbia pensato e disposto deve ora rassegnare le dimissioni, lasciare il campo, non continuare a seminare zizzania e tensione. Non è tollerabile che in una citta travolta da ben altre emergenze, le scuole e gli studenti siano considerati “il nemico”, a tal punto da predisporre un massiccio pattugliamento davanti a decine e decine di scuole.
Nei giorni scorsi, giustamente e legittimamente, abbiamo tutti chiesto che i violenti e gli incappucciati, quelli che lanciavano estintori sui carabinieri, fossero messi in condizione di non nuocere e di non insultare ulteriormente la legalità repubblicana.
Allo stesso modo ora bisogna chiedere che siano immediatamente richiamati e persino sostituiti quei responsabili dell’ordine pubblico che hanno dimostrato di non essere in grado di garantire ai cittadini-studenti il loro diritto di manifestare pacificamente anche per le vie di Roma che, a dispetto di Alemanno, non potrà mai diventare una sorta di “Roma città chiusa”.