Santoro e soci fanno invecchiare l’altra tv, ha scritto Peter Gomez, anzi fa proprio vergognare questa Rai, ci permettiamo di aggiungere. Ieri sera ha vinto il servizio pubblico, solo che, per andare in onda, ha dovuto appoggiarsi all’azionariato popolare, al Fatto, alle emittenti regionali, a Sky che, tutti insieme, hanno deciso di raccogliere il testimone che la Rai berlusconiana ha lasciato cadere nel fango della censura, delle omissioni, dei bavagli.
Il risultato di ascolto centrato da Santoro, Travaglio, Ruotolo, Vauro, Giulia Innocenzi e tutta la squadra è ancora più clamoroso di quanto ci dicano i numeri, di per sé già straordinari.
Le rilevazioni ufficiali indicano oltre il 12% degli ascolti complessivi della prima serata, senza considerare la difficoltà di monitorare tutti gli ascolti delle emittenti regionali e soprattutto le decine e decine di migliaia di contatti sulla rete.
Comunque la si giri, siamo in presenza di una novità assoluta destinata a rivoluzionare le modalità di produzione, di diffusione, di ascolto, persino la possibilità stessa di dar vita a forme diffuse di azionariato popolare.
Tanto per capirci, Servizio Pubblico ha registrato il triplo degli ascolti di Piazza Pulita che andava in onda su La7, quattro volte quelli di Mi Manda Raitre, oltre il doppio, infine, del risultato raggiunto dal telefilm americano che andava in onda su Raidue, al posto dello spazio un tempo occupato da Annozero.
Non solo dunque dovrebbe impallidire l’altra tv, ma dovrebbero impallidire e vergognarsi tutti quelli e quelle che hanno lavorato per eseguire gli ordini di Berlusconi, per creare le condizioni affinché Michele Santoro fosse costretto a lasciar la Rai, un’azienda che lo aveva costretto a passare più tempo dai legali che non nella redazione del suo programma. Mai dimissioni furono più “spintanee”!
Oggi si celebra anche la sconfitta dei censori e degli imbavagliatori, di quelli che hanno espulso dalla Rai non solo Santoro, Travaglio, Vauro, Ruotolo, Dandini, Saviano, ma anche il pubblico che liberamente li sceglieva e voleva vederli. Se fossimo in loro sceglieremmo la giornata di oggi per annunciare le dimissioni e uscire da viale Mazzini.
In ogni caso la Rai tornerà a essere un pubblico servizio quando una trasmissione come Servizio pubblico potrà essere trasmessa in prima serata, magari su Raiuno, laddove un tempo appariva Enzo Biagi, e oggi Giuliano Ferrara.