Continua l’allerta in Piemonte, dove oggi è arrivato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Si teme che l’intensità delle piogge delle prossime ore possa fare esondare altri corsi d’acqua in piena che, confluiti nel Po, ne aumenteranno molto il livello. Problemi ed esondazioni sono state registrate nel pinerolese, sul Tanaro e nella valle percorsa dal torrente Pellice. Proprio qui, a Torre Pellice, verso il confine francese, è crollato il ponte Albertenga che collegava il centro del comune alle frazioni ed era stato già chiuso in via precauzionale. Le frazioni non restano isolate e non si registrano danni alle persone. Sempre nella Val Pellice, monitorata costantemente dalla Protezione Civile, sono state evacuate altre famiglie di Bricherasio e Garzigliana, per un totale di circa cinquanta persone, dopo quelle sgombrate venerdì a Villar Pellice.

Criticità elevata anche nelle zone dell’alto Tanaro (Piantorre e Garessio, nella zona di Cuneo vicino alla Liguria), mentre allarma la crescita del livello della Stura di Demonte per l’afflusso dei corsi d’acqua minori. Stessa situazione nel Torinese dove i corsi d’acqua sono in crescita fino a una situazione di moderata criticità; i livelli del Sesia e del Cervo restano vicino alla soglia d’attenzione. A monte di Torino i livelli del Po sono in crescita verso valori di attenzione, a valle della città gli incrementi sono più consistenti grazie al contributo degli affluenti.

“Stiamo verificando il passaggio delle piene per vedere se il pericolo è alle spalle”, ha detto il prefetto Gabrielli, che si è detto “preoccupato che non aumenti l’intensità delle piogge nelle prossime ore”: “Nessuno è in grado di prevederne l’intensità. Il sistema si è attrezzato prima e si è dimostrato efficiente durante”. L’attenzione quindi resta altissima e determinanti saranno le prossime 6-12 ore: “Siamo in un equilibrio limite e basta uno scroscio di due ore su un versante già saturo per determinare il collasso e quindi condizioni di estrema criticità”, ha precisato il direttore regionale della Protezione Civile Vincenzo Coccolo. Cota ha ribadito il suo invito a non mettersi in viaggio: “La protezione civile vuole dire mettere in atto un sistema per tutelare la comunità, e la comunità è composta dai cittadini, quindi rinnovo l’invito a non uscire e non sostare vicino ai ponti”. Il capo della Protezione Civile ha ricordato che “la maggior parte delle volte le persone sono morte alla guida di autovetture e all’interno di autovetture”. Il riferimento è al morto di Pozzuoli: “In questo momento abbiamo qualche criticità in Campania e nel Casertano, ma anche lì il sistema è avviato”.

Nelle prossime ore, Gabrielli, col prefetto di Torino Alberto Di Pace e gli altri rappresentanti istituzionali, si riuniranno in prefettura per stabilire le prossime misure da adottare.

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