Il dato è legato solo in parte al fenomeno della disoccupazione. Nel 2008 solo il 30,8 per cento dei Neet (Not in education, employment or training) cercava un'occupazione, nel 2010 la percentuale è salita al 33,8 per cento
La condizione di Neet è solo in parte collegata al fenomeno della disoccupazione. “Nel 2008 il 30,8 per cento dei Neet cercava un’occupazione (il 25,3 per cento tra le donne); tale quota ha raggiunto il 33,8 per cento nel 2010. Nel Nord Ovest e al Centro quasi il 40 per cento dei giovani che non studiano e non lavorano era alla ricerca di un’occupazione, il 38 per cento nel Nord Est. Nel Mezzogiorno, dove la partecipazione al mercato del lavoro è inferiore per tutte le fasce d’età, la quota non raggiungeva nemmeno il 30 per cento”. Alzando l’asticella fino ai 35 anni, per includere coloro che hanno terminato un corso di laurea o di specializzazione, la quota dei neet tra i laureati resta, pur se inferiore alla media, abbastanza alta (pari al 20,5%). Quindi, il titolo di studio un pò aiuta (chi ha solo la terza media cade più facilmente nel bacino dei neet (24,8), ma non risolve il problema. Inoltre, se prima della crisi la condizione del neet era per una buona parte solo temporanea, oggi non è più così, con la quota di chi passa velocemente tra gli occupati che è sensibilmente calata.
Il rapporto segnala anche come la ripresa economica del paese si sia fermata nell’estate del 2011 “Nelle regioni centrali e meridionali i livelli di attività hanno ristagnato in tutti i primi nove mesi dell’anno. In tutte le aree le aspettative degli imprenditori sono peggiorate durante l’estate per effetto dell’instabilità sopraggiunta sui mercati finanziari”. Infine nel primo semestre del 2011 “le esportazioni sono cresciute più lentamente del semestre precedente; l’aumento è stato superiore nel Nord e nel Mezzogiorno”.