Il deputato del Carroccio, ex responsabile della campagna elettorale di Cota: "La pioggia è riuscita a fare quel che non era riuscito a Fassino, sgomberare i campi rom". L'opposizione insorge: "Superato ogni livello di decenza"
La pioggia che ha martoriato in questi giorni l’Italia, provocando morti e distruzioni, “è riuscita nell’impresa in cui aveva fallito il sindaco Piero Fassino” e cioè “lo sgombero del campo nomadi abusivo sul Lungo Stura Lazio” di Torino. A dirlo è il deputato leghista Davide Cavallotto, 35enne, ex responsabile della campagna elettorale di Roberto Cota.
Le sue parole arrivano con l’emergenza meteorologica non ancora conclusa e due giorni dopo l’evacuazione precauzionale del campo rom in questione, un villaggio con circa 450 rom rumeni (e stanziali) e più di cento bambini. L’esondazione della Stura rischiava di sommergere le loro abitazioni e per questa ragione sabato sera sono stati trasferiti in una palestra della sede della Protezione Civile comunale.
“Mi auguro che il Comune provvederà all’identificazione di tutti gli irregolari che vivevano in quel campo. Se questo non dovesse accadere, e i nomadi dovessero rioccupare l’area, la responsabilità sarà solo del sindaco”, ha aggiunto Cavallotto, coadiuvato da un altro rappresentante torinese del Carroccio, il consigliere comunale Fabrizio Ricca. Il giovane leghista Ricca arriva a chiedersi se sia giusto mobilitare i soccorsi per persone stanziate abusivamente a ridosso del torrente. “Le forze dell’ordine e la Protezione Civile intervengono ogni volta che il livello della Stura si alza per mettere giustamente in sicurezza le famiglie insediate sul lungo fiume – ha detto – ma viene da chiedersi se sia giusto, visto che l’occupazione del suolo pubblico è abusiva e visto che i clandestini che la compiono sono perfettamente consapevoli della pericolosità e dell’illegalità del loro stanziamento lì, che in momenti di emergenza le risorse cittadine debbano essere mobilitate per loro e non per le famiglie italiane che corrono altrettanti rischi in case di quella e altre zone”.
“Io sabato sera ero lì insieme ai volontari di ‘Terra del Fuoco’, ai vigili urbani e alla Protezione civile, e trovo queste dichiarazioni vergognose, soprattutto perché di mezzo ci sono molti bambini”, racconta Michele Curto, consigliere comunale di Sel e fondatore dell’associazione con cui ha realizzato un progetto di integrazione abitativa a Settimo Torinese: il Dado, una casa che ospita rom e italiani con precise regole e doveri d’integrazione. Le parole di Cavallotto e Ricca “dimostrano la schizofrenia di una forza politica che è al governo e gestisce il ministero dell’Interno, ma anche al governo della Regione, e non riesce a mantenere le promesse” perché “con gli sgomberi non risolvono la situazione né di persone che hanno dei diritti umani fondamentali né quelle dei cittadini italiani che chiedono sicurezza”. Le soluzioni “sono fatte di umanità, solidarietà e responsabilità, con norme e compiti precisi”, spiega: “Dove io vivo, al Dado di Settimo, seguiamo delle regole abitando il quartiere come gli altri, se non meglio perché gestiamo il doposcuola per i bambini delle famiglie e per altri. Ci vuole un’idea di comunità civile, che crei soluzioni per l’integrazione”. Una posizione ribadita da Oliviero Alotto, presidente della “Terra del Fuoco”: “Siamo convinti che oggi si debba lavorare per evitare che queste situazioni si ripetano superando il concetto dei campi abusivi e dando dignità alle persone” L’altro aspetto che sconcerta Curto è la presenza di molti bambini: “È una barbarie collegare queste richieste alla situazione dei minori, soprattutto se dette da un deputato della Repubblica, un cosiddetto ‘onorevole’ che dimostra quante volte, purtroppo, la politica non sia all’altezza del compito”. L’assessore comunale all’Integrazione Ilda Curti (Pd) usa poche parole per commentare le dichiarazioni dei leghisti: “È osceno, fuori dal ‘consorzio umano’. I rom non sono stati sgomberati, ma sono stati messi in sicurezza perché sono esseri umani ed erano in pericolo. La civiltà di Torino non si merita simili dichiarazioni”.
Anche a livello nazionale si sono mossi in molti. La vicepresidente dei deputati Pd Rosa Villecco Calipari ha affermato: “Soltanto cinismo e razzismo possono aver ispirato le parole del deputato leghista che invoca l’effetto anti-rom della pioggia torrenziale che ha seminato morte e distruzione in tutt’Italia. Leggere la nota di Cavallotto mentre ancora si piangono i morti di Genova e Napoli ci riempie di rabbia”. Per il senatore Roberto Della Seta, “i nubifragi spazzano via tutto tranne che la stupidità di razzisti e imbecilli vari. Chi come Cavallotto non è capace di provare solidarietà e pietà verso esseri umani costretti a vivere in condizioni di grande disagio e ulteriormente provati dal maltempo, è semplicemente un pover’uomo”. Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori sostiene che “speculare su tragedie come le ultime verificatesi a causa del maltempo nel nostro paese, per portare avanti la solita solfa razzista, supera davvero ogni limite di decenza”.