«Quando cominciai a lavorare per Lui, fui sconvolto dal Suo stile di vita […]. Per Lui un giorno non si divideva in 24 ore, e poco importava se c’era il sole o la luna. Le sue attività private e quelle pubbliche – inclusi gli incontri con i capi di stato stranieri – assecondavano nella maniera più assoluta le sue preferenze. […] Neanche le persone che lavoravano a stretto contatto con Lui, avrebbero mai saputo anticipare la sua prossima esigenza.»
E ancora:
«Più invecchiava, e più le sue avventure sessuali si facevano fantasiose e scandalose. Non aveva altra attività ricreativa che quella, che coinvolgeva un immenso numero di ragazze.»
Sono i ricordi del Suo medico curante. Per ventidue anni, ha ascoltato il Presidente vantarsi delle sue abitudini e prodezze sessuali. Più volte lo ha curato da malattie veneree. Spesso gli ha raccomandato di non dormire con un numero così elevato di giovani ragazze. E soprattutto di non portarsele dietro ovunque andasse, con la scusa che gli facessero da infermiere.
A 69 anni, il Presidente si portò a letto una quattordicenne. Faceva parte di uno dei tanti comitati di benvenuto pronti ad accoglierlo ovunque andasse nel suo paese. Gruppi di ragazzine in divisa che cantavano e ballavano per lui. Alla fine ne sceglieva una. Gli avrebbe preparato il tè in camera da letto.
I rischi erano molti, Lui era un personaggio sanguigno. Quando una delle ragazze rimase incinta, il medico non trovò nemmeno il coraggio di diagnosticare al suo paziente l’ormai raggiunta sterilità.
Queste (e molte altre) le memorie di Li Zhisui, medico privato del Grande Timoniere dal 1954 fino alla sua morte nel ’76. Mentre il Presidente Mao consumava al meglio la Sua vita privata [The Private Life of Chairman Mao], il paese affrontava prima il fallimentare piano economico del Grande Balzo in Avanti e poi la Rivoluzione culturale.
Chissà perché tutta questa storia mi è tornata in mente stamattina.