Il rinnovato protagonismo di Giuliano Ferrara in questi giorni di pre-crisi politica rivela l’argomento politico che il Pdl, o ciò che sarà, utilizzerà nella prossima campagna elettorale: “ha rivoluzionato il sistema politico, non lo hanno lasciato governare”.
Il corollario di questo teorema è che Berlusconi ha rivoluzionato la politica italiana, imposto alleanze prima del voto e interpretato autenticamente la contrapposizione bipolare-bipartitica americana, nel rispetto del mandato elettorale. Al contrario, tutta l’opposizione unita vuole tornare alla prima Repubblica, con piccoli partiti che contrattano e con governi che nascono, muoiono e rinascono in parlamento, con i ribaltoni. Lo dice apertamente Ferrara: le prossime elezioni saranno un referendum tra chi vuole tornare indietro e chi invece difende la rivoluzione del sistema maggioritario bipolare.
Ovviamente, è una stupidaggine. Ma questo sarà il leit-motiv della prossima campagna elettorale. Anche per togliere di mezzo il dibattito sulle mancate riforme economiche, politiche e sociali promesse da quasi dieci anni di governo Berlusconi. Si tratta di una stupidaggine, non solo perché quelli che da un anno tengono in piedi la maggioranza alla Camera sono stati eletti nelle liste dell’opposizione (quantomeno un ribaltino), ma anche perché il vincolo maggioritario-bipolare creato dal centrodestra è mostruoso: deputati sconosciuti eletti per nomina; assenza di checks and balances istituzionali; conflitti di interesse; controllo dei media. Se oggi in qualche misura bisognerà tornare indietro sarà proprio per assicurare che in futuro non debbano più ripetersi le mostruosità istituzionali che abbiamo dovuto sopportare in questi anni e che un sistema bipolare ‘bloccato’ ha esasperato.
Non vi è nessun merito in questo e il sistema politico bloccato che è stato creato era solo funzionale al mantenimento del potere e del consenso, non al miglioramento delle nostre istituzioni democratiche.
E’ vero negli anni ottanta i governi duravano pochi mesi, e la partitocrazia imperava, ma quanti partitelli sono nati all’ombra di questa maggioranza? Dunque a memoria, a destra in questa legislatura vi sono: Pdl, Lega, la Destra, Azione Popolare di Moffa, Fare Italia di Urso e Ronchi, i Responsabili o come-si-chiamano di Scilipoti, l’Adc di Pionati, i liberaldemocratici di Dini (in parte fuoriusciti), i Repubblicani di Nucara, i Popolari di Italia Domani, i Popolari Liberali di Giovanardi, la Democrazia Cristiana di Pinza, la Democrazia Cristiana per le Autonomie di Rotondi, Iniziativa Popolare di Mannino…
E’ questo il miracolo di Berlusconi? Rispondete così alla Ferrara’s Version, perché di qui ai prossimi mesi la sentiremo e risentiremo centinaia di volte.