Provateci voi, vedrete che non è proprio facile come sembra. Provate a convincere i vostri compagni di squadra che non è il caso di giocare seriamente, anzi, che non è il caso di giocare punto e basta. Certo, si scende in campo con la casacca e tutto il necessario, ma al fischio d’inizio del direttore di gara non si deve muovere un dito. Pardon, una gamba. L’obiettivo è presto detto: riuscire ad incassare più di 47 gol in novanta minuti per dimostrare che sì, è possibile, che gli avversari, se si impegnano davvero, possono segnare una rete ogni due minuti o poco meno. Ce l’hanno fatta in Molise due squadre che giocano in Prima categoria, l’Hermes Toro e il Matrice, che domenica scorsa hanno dato vita ad una partita al limite del possibile.

E’ andata così. L’Hermes Toro voleva protestare contro la decisione del comitato provinciale di far ripetere la partita del weekend precedente. Partita che aveva vinto pur con un uomo in meno, espulso per proteste. La gara non è stata omologata perché l’arbitro ha denunciato di aver commesso un errore. Già, perché il giocatore che aveva espulso andava invece semplicemente ammonito, che era al primo cartellino giallo e non al secondo. E così, ecco l’assurdo. L’Hermes Toro, che era riuscito a superare gli avversari per 2 a 1, si è trovato a dover fare i conti con una decisione che gli toglieva tre punti in classifica e determinava il ripetersi della gara.

Cose che accadono, si dirà, è sufficiente convincere chi di dovere che c’è qualcosa che non torna e tutto torna a posto. L’Hermes Toro ci ha provato, ma non è servito a nulla. E allora, cosa poteva fare per dimostrare il proprio malcontento? L’idea è di quelle che fanno notizia perché insolita e particolarmente divertente: i dirigenti della squadra di casa decidono di entrare in campo e farsi prendere a ceffoni dagli avversari, che il destino ha voluto fossero i vicini di casa del Matrice. Finisce 47 a 0 e il bomber Olindo Cianciullo, bomber 42enne che ha sempre fatto bene nei campionati molisani, diventa l’uomo partita con 20 palloni infilati nella porta non custodita dal portiere avversario. Ora il comitato provinciale prenderà atto che magari bisognava intervenire per tempo per calmare le inquietudini dell’Hermes Toro. Che fa sul serio, accidenti se fa sul serio. Anche se rischia di aver perso altri tre punti in classifica senza aver risolto nulla. E cosa dire del Matrice, che per novanta minuti ha fatto del suo meglio per segnare il più possibile, come se fosse la partita della vita. Si saranno divertiti gli spettatori presenti. Peccato non ci fosse anche la tv.

Le telecamere c’erano invece a Coffs Harbour, in Australia, l’11 aprile del 2001, per riprendere una partita che entrerà nel Guinness dei primati per il maggior numero di gol di scarto registrati in una gara ufficiale tra due nazionali di calcio. L’Australia stese la rappresentativa delle Samoa americane con il risultato record di 31 a 0. L’attaccante Archie Thompson ne firmò ben 13, come se niente fosse. Va detto, per onor del vero, che Samoa schierava un solo giocatore titolare. Gli altri componenti della squadra erano tutti giovanissimi, perché gli altri, gli ‘anziani’ non poterono raggiungere l’Australia per problemi di passaporto.

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