A Roma OpenARTmarket, una manifestazione di creatività contemporanea che incrocia domanda (degli estimatori) e offerta (dei giovani talenti). A Bologna invece, si punta sul Festival della gentilezza: declinandola nei diversi ambiti dell’economia, dell’arte, delle relazioni interpersonali e dei rapporti sociali
Continuando a frugare tra le iniziative culturali e artistiche che cercano di divulgare, incentivare, sostenere e promuovere la creatività insieme al business, Arte&Carte è un progetto dell’Unione nazionale scrittori per una crociera letteraria: i grandi personaggi della letteratura internazionale incontrano i giovani esordienti e le loro opere in mezzo al mare (sulla nave ammiraglia “Fantasia” della MSC Crociere, la prima in Europa).
A Bologna invece, si punta sul Festival della gentilezza: fino a venerdi continuano gli eventi dedicati al tema tra festa, cultura e dibattito per celebrare i vent’anni di Auser. Studiosi e intellettuali intervengono sulla gentilezza declinandola nei diversi ambiti dell’economia, dell’arte, delle relazioni interpersonali e dei rapporti sociali per riflettere sulla forza di un comportamento (che a volte diventa anche sentimento) in una società che pare averla smarrita. L’11 novembre, nella Cappella Farnese a Palazzo Accursio (h. 9.30), va in scena “Della gentilezza: riflessioni intorno al tema della gentilezza”.
Infine, nel panorama della nuova musica popolare, vanno tenuti d’occhio i Taranproject, vero e proprio fenomeno di massa che ha già coinvolto l’intera Calabria e che oggi si affaccia alla ribalta nazionale con la pubblicazione del primo album. Il linguaggio è semplice eppure raffinato e sta avvicinando migliaia di persone attorno alla tarantella calabrese. Nell’album “Hjuri di hjumari” sono raccolti brani arrangiati dalla band guidata da Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea, guru della tarantella calabrese: un articolato melting-pot musicale tra i ritmi e gli strumenti tipici della tradizione calabrese e le sonorità sperimentali contemporanee: “Attraverso la tarantella – dice Cavallaro – considerata fino a pochi anni fa un ballo di controllo e ricatto ad esclusivo appannaggio della ‘ndrangheta, i Taranproject si pongono alla guida della nuova Calabria che si riscatta riappropriandosi delle proprie tradizioni, ritornando in piazza senza remore e senza paura di metterci la faccia, ballando la tarantella con il coraggio di chi ha la voglia di cambiare davvero le cose”.