Caro Tito Boeri,
Perché nelle proposte de Lavoce.info si dà così poco spazio a inefficienza e delirio burocratico?
Ho letto il primo capitolo del tuo libro, visitato il vostro sito, ascoltato il tuo video e trovo ottime le vostre proposte di grandi riforme a costo zero, che dimostrano che la mancanza di fondi è solo una scusa per la Casta per non fare nulla. Molto si potrebbe fare per far ripartire il sistema Italia che costerebbe solo un po’ di intelligenza.
Trovo però che si potrebbe dedicare più spazio a quelle che secondo me sono le priorità assolute. Secondo l’ultimo sondaggio di Ballarò il 40% degli italiani è convinto che basterebbe tagliare le spese della politica per salvare l’economia italiana. E leggendo i risultati delle votazioni sulle riforme economiche, sul sito di Beppe Grillo, si ha conferma della diffusione di questa idea. Il giusto odio verso la Casta si è trasformato nell’idea che basti tagliare i soldi ai politici per risolvere tutti i problemi. E questa è un’illusione ottica che si dovrebbe sanare.
Tagliare lo sperpero della politica italiana è prioritario. Ma lo è soprattutto per il significato di un simile taglio: darebbe ai cittadini la sensazione che qualche cosa inizia a cambiare. Però il taglio dei costi della politica, da solo, inciderebbe per qualche miliardo di euro, mentre il nostro problema è nell’ordine di un centinaio di miliardi all’anno (tanto per iniziare a risanare). Inoltre le radici dello strapotere della Casta non poggiano tanto sulla quantità oscena di soldi che intascano legalmente, quanto sul potere che ricavano dall’essere arbitri dell’applicazione dei regolamenti.
Bisogna che gli italiani capiscano che il nostro sistema di regole è strutturato per poter vietare tutto o permettere tutto, a seconda del favore dei politici. Oggi i politici, come i sacerdoti medioevali, sono gli unici a possedere la chiave che permette di tradurre le leggi. Da questa “traduzione” dipende se puoi aprire un ristorante o costruire una casa e dopo quanti anni ti arriva l’autorizzazione. E’ la forma cavillosa e bizantina delle leggi e dei regolamenti che dà il potere alla Casta. L’interpretazione favorevole o sfavorevole dei regolamenti attuativi è la moneta di scambio tra i politici e i cittadini ed è lo strumento principale per colpire chi dà fastidio ai potenti. Strumento di premio e di ricatto. E anche questa riforma del sistema normativo è a costo zero.
Inoltre, il sistema delle postille e dei regolamenti attuativi è inscindibilmente legato al sistema dello spreco e dell’inefficienza. Perché è lo spreco a determinare una cultura inefficiente che umilia i funzionari pubblici, li demotiva, li avvilisce e li rende quindi più malleabili e obbedienti alla Casta. Se vogliamo far funzionare la macchina dello Stato dobbiamo dare la possibilità ai funzionari pubblici di ritrovare il senso del loro lavoro, l’orgoglio di essere servitori di uno Stato che non promulga regole assurde. Burocrazia irrazionale e inefficienza sono il papà e la mamma della corruzione.
Quindi se vogliamo rilanciare il Sistema Italia dobbiamo partire da qui! Dobbiamo innanzi tutto rimuovere questa pietra secolare dalla schiena e dal cervello degli italiani. Dobbiamo togliere questo tappo burocratico! Questa è la madre di tutte le riforme! Una macchina dello Stato basata su regole semplici e certe, finalizzate a far funzionare il settore amministrativo, organizzativo e giudiziario!
Ma oltre alla questione strategica c’è la questione dei costi, essenziale in questo momento di crisi. Qui non si tratta solo di una riforma a costo zero, qui ci sono un sacco di soldi che possiamo smettere di buttare dalla finestra: si calcola che le lentezze e le follie burocratiche e giudiziarie siano oggi una tassa occulta per le imprese intorno al 10%. E sicuramente sono migliaia i piccoli imprenditori che ogni anno falliscono a causa di questo sistema. Ed è innegabile che il crollo degli investimenti stranieri sia strettamente legato al non funzionamento della giustizia italiana.
Ma oltre a questi costi generali, burocrazia, inefficienza e corruzione hanno anche un costo spaventoso per lo Stato. Fornisco qualche numero tanto per dare un ordine di grandezza:
– Burocrazia delirante: 60 miliardi;
– Spreco e inefficienza: dai 50 agli 80 miliardi, a seconda se lo spreco energetico si calcoli in 10 o in 40 miliardi all’anno (vedi Fernando Savorana, Maurizio Fauri, Antonio Savorana);
-Corruzione di politici e funzionari: 60 miliardi.
Concludo dicendo che spero tu vada avanti con successo nella tua campagna, ma spero anche che metterai in maggior risalto la questione della burocrazia e dello spreco e ti auguro il coronamento dei tuoi sforzi.