Una gigantesca “V” arancione disegnata sull’asfalto, a pochi passi dalla sede bolognese di Equitalia.
E’ con questa azioni spettacolare che si è concluso il corteo dei tremila studenti medi bolognesi, scesi in piazza per la giornata internazionale di mobilitazione degli indignati. A disegnare la “V” cerchiata, chiaro riferimento al film “V per Vendetta”, sono stati quattro ragazzi con il volto mascherato e grossi impermeabili neri. Alla fine dell’operazione è arrivato l’alcol è la “V” ha preso fuoco, tra le urla e gli applausi degli studenti. “Lo facciamo per i nostri genitori, perché Equitalia strangola le nostre famiglie”, hanno detto al megafono gli organizzatori, a pochi metri dai reparti di carabinieri e polizia che in assetto antisommossa sbarravano la strada che portava agli uffici dell’agenzia nazionale di riscossione dei tributi.
Il corteo è partito in tarda mattinata, attorno alle 10 da piazza San Francesco. Di fronte a tutti i ragazzi dei collettivi Cas (Collettivo studentesco autonomo) e Utopia con il loro striscione: “Save the schools, not banks”. Dietro gli studenti dei licei cittadini e delle scuole tecniche e professionali. Assieme a loro alcuni universitari, che per tutta la manifestazione hanno guidato i loro “cugini” più piccoli. In tutto oltre duemila manifestanti che si sono incamminati su un percorso che li ha portati in via Ugo Bassi, via Indipendenza e Via Matteotti. Lungo il tragitto alcuni studenti mascherati hanno più volte “sanzionato” le banche e le assicurazioni, disegnando sulle vetrine degli istituti di credito delle “V” cerchiate. Superata la stazione il corteo è arrivato al suo obiettivo dichiarato, la sede di Equitalia, accanto alla sede del nuovo Comune di piazza Liber Paradisus.
Lì, invece di cercare lo scontro, il corteo ha puntato sull’azione simbolica. “Questo solo il nostro messaggio – ha detto un ragazzo al megafono – ma noi a Equitalia ci torneremo e ci vendicheremo”.
Poi il corteo si è pian piano sciolto, con ripetuti inviti degli organizzatori a “occupare tutte le scuole di Bologna, tutte le scuole d’Italia”.
Nel pomeriggio il primo corteo a partire sarà quello di Santa insolvenza. “Non ci saranno tensioni e non volerà una manganellata”, spiegano gli organizzatori che però aggiungono un preoccupato “ovviamente non dipende tutto da noi”. Alla fine Santa Insolvenza “compirà il miracolo”, e gli attivisti occuperanno uno spazio in centro città. Ma non è tutto, la Santa prenderà vita. A indossarne le vesti sarà Valerie, trans che per anni è stata disoccupata e sommersa dai debiti. “Chi meglio di lei?”, chiedono gli attivisti lgbt che prenderanno parte al corteo.
Alle 17 e 30 sarà invece la volta del Tpo con il suo corteo composto da studenti, attivisti, lavoratori delle cooperative sociali e migranti. Dopo l’occupazione dell’ex mercato coperto di via Clavature, a pochi passi da Piazza Maggiore e da Palazzo D’accursio, i “Draghi” sfileranno con il volto coperto da una maschera raffigurante il drago cinese, “animale multiforme capace di apparizioni folgoranti”. Per loro partenza alle 17.30 da via Cavour.
Alle 18 infine ci sarà il corteo degli universitari del Cua, il collettivo universitario autonomo. La parola chiave che hanno scelto per pubblicizzare su twitter la loro manifestante è #occupyunibo. “Riprendiamoci l’università”, scrivono sui volantini e annunciano una serata di festa in zona universitaria. Anche qui non è esclusa un’occupazione di qualche edificio dell’Alma Mater.
E infine ci sarà spazio anche per i più piccoli. A partire dalla due e mezza partirà l’Agorà dei bambini in Piazza Nettuno. A prendersi cura di loro saranno i ragazzi e le ragazze di Piazza Educativa, l’assemblea indignata di Scienze della formazione. Alle 15 partirà invece l’assemblea degli adulti, “Uniti per il cambiamento globale”.
di Giovanni Stinco
il video è di Giulia Zaccariello