E’ salito ad almeno 10 morti il bilancio delle vittime del terremoto che è tornato a colpire ieri sera la provincia di Van, nell’est della Turchia già provata dal sisma che il mese scorso aveva già provocato almeno 600 vittime. Lo riferisce la tv pubblica Trt. Le persone estratte vive dalle macerie di tre edifici durante la notte sono state 24, ma “decine” di persone sarebbero intrappolate tra le macerie. Il vicepremier, Besir Atalay, ha riferito che la scossa di ieri ha abbattuto 25 edifici. Solo tre di questi 25 edifici erano abitati, ha precisato il vicepremier, dato che gli altri erano stati evacuati in seguito al terremoto del 23 ottobre.
In mattinata le ricerche si concentrano attorno alle macerie di due hotel e di un edificio residenziale. Uno degli alberghi è il Bayram Hotel, molto noto in città, vecchio di quattro decenni ma ristrutturato solo l’anno scorso. Alcuni dei suoi ospiti sono giornalisti che stavano seguendo i lavori di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma del mese scorso. L’agenzia di stampa Dogan ha scritto che due suoi reporter sono dispersi. Nel Bayram alloggiavano anche componenti di squadre di soccorso straniere ed è stato estratto vivo dalle macerie anche un giapponese della ‘Association for Aid and Relief’. Il numero complessivo degli ospiti dell’albergo non è chiaro.
Le abitazioni crollate o inagibili nella provincia per il terremoto del mese scorso erano già state più di 8.000. Le strutture letteralmente “crollate” sarebbero almeno 860 e, secondo un sismologo intervistato in tv, i crolli di ieri sono da attribuire alle lesioni causate dal sisma del 23 ottobre. Il centro più colpito era stato quello di Ercis, a nord di Van, su un ramo del grande lago omonimo: una zona che in queste settimane era già stata martoriata da oltre 2.300 scosse di assestamento di cui almeno sette di magnitudo fra 5 e 6. Con la popolazione già così provata e costretta a vivere in oltre 40 mila tende, la scossa di ieri sera ha provocato panico e fughe per le strade. Il ministro dell’Istruzione turco, Omer Dincer, ha ritardato al 5 dicembre la riapertura delle scuole della provincia. E’ stato inoltre disposto l’invio di altri 300 soccorritori con nove aerei.