In Italia, a causa della crisi, nell’arco di un anno poco più di un disoccupato su quattro riesce a trovare lavoro,  sia esso prima occupazione o nuovo impiego. Tradotto in cifre, la percentuale è preoccupante: la probabilità di essere assunti in tempi di magra è pari al 26,7%. E’ quanto emerge da ‘L’economia delle regioni italiane’, il rapporto di Bankitalia che fotografa nel dettaglio il Paese ‘reale’ in base ai dati aggiornati al 2010.

L’immagine che ne deriva è drammatica, specie se paragonata agli anni anteriori al deflagrare della depressione economica europea. Nel 2008, ad esempio, nel nostro Paese la ricerca di un posto di lavoro dava più soddisfazioni, con circa un disoccupato su tre che entro dodici mesi era in grado di portare a casa un contratto, per una probabilità del 33,5%. Lo dicono le elaborazioni di via Nazionale su dati Istat.

Le possibilità di impiego sono sempre più strette su tutto il territorio, ma il gap tra Nord e Sud resta forte. Alcuni dati. Nel 2010, ad esempio, le probabilità di firmare un contratto di lavoro nel Nord Ovest è pari al 33%, nel Nord est al 37,2%, al Centro al 25,9% e nel Mezzogiorno al 21,3%. Operazione addirittura disperata, invece, per chi è stato licenziato, non è più alle prime armi e deve provare a ricollocarsi nel mercato: i disoccupati over 35, infatti, sono quelli che scontano le probabilità più basse di riuscire ad essere assunti entro dodici mesi. Tradotto: una volta usciti dal sistema, rientrarci è un’impresa a dir poco ardua.

Ad avere più chances, quindi, sono i giovani disoccupati, specie quelli alla ricerca del primo impiego. Per loro la possibilità di “sistemarsi” tra il 2005 e il 2010 è sempre stata leggermente superiore alla media in tutte le aree del Paese. Tuttavia sono stati proprio i giovani i più colpiti dalla crisi e dal 2008 al 2010 il calo delle possibilità di strappare un contratto per gli under 35 è stato forte e ininterrotto, passando da circa il 35% del periodo pre crisi a neppure il 28% del 2010. Anche per i giovani disoccupati Palazzo Koch registra decisi squilibri territoriali, con la percentuali di successi che nel Nord Est è doppia rispetto al Mezzogiorno.

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