“Guarderemo film aspettando la celere”. Al cinema occupato Arcobaleno le facce sono cupe, e tutti aspettano la proiezione di questa sera, la seconda e forse anche l’ultima della storia dell’occupazione. A poche centinaia di metri, nell’occupazione dell’ex mercato di via Clavature, anche i Draghi ribelli si sono rinchiusi nel mutismo più assoluto.

Tutti contano le ore per lo sgombero. “Arriveranno alle 5 di mattina, vedrete”, dicono gli indignati che se ne intendono di più. Se poi davvero le forze dell’ordine in assetto antisommossa arriveranno all’alba nessuno lo sa, e tutti sperano in almeno uno o due giorni di tempo per trovare una soluzione in extremis. Di certo ci sono le parole del coordinatore della giunta Matteo Lepore: “Nessuna mediazione, se escono stasera è meglio per tutti”. Parole confermate in serata direttamente dal sindaco: “Hanno piacere a finire sui giornali con le occupazioni illegali? Ci finiranno anche per gli sgomberi”. “Per noi la legalità viene prima di tutto – ha spiegato il primo cittadino Virginio Merola – se non lo capiscono ne paghino le conseguenze”.

Dichiarazioni che mettono in imbarazzo i consiglieri di Sinistra e Libertà, che ieri avevano espresso parole di vicinanza nei confronti delle occupazioni indignate. “Lavoreremo in consiglio comunale per fermare lo sgombero”, aveva detto Mirco Pieralisi al Cinema Arcobaleno, di fronte a un’assemblea indignata di 300 persone. Stessa posizione per Cathy La Torre, che aveva chiesto il dialogo tra istituzioni e occupanti. Ora proprio quello sgombero che pareva possibile fermare sembra diventato irreversibile, e se verrà eseguito nelle prossime ore potrebbe aprire una spaccatura politica nella maggioranza di centro sinistra, divisa tra un Pd intrasigente sull’argomento legalità, e Sinistra e Libertà che oltre a tentare in ogni modo di dialogare con gli occupanti si è anche impegnata politicamente.

Tutto sembrava filare liscio fino a questo pomeriggio, con Amelia Frascaroli che accoglieva i Draghi ribelli arrivati in manifestazioni fin dentro Palazzo D’Accursio, e proponeva loro un accordo con i cugini del cinema Arcobaleno per “condividere una sede per le vostre assemblee”. Poi le affermazioni del sindaco e dell’assessore Lepore hanno messo la parola fine su una trattativa appena partita, e in qualche modo sembrano avere smentito la stessa Frascaroli, che stava cercando un luogo fisico da dare agli indignati attraverso l’ufficio patrimonio del Comune. “Noi non assegniamo spazi tramite le occupazioni, dico no a nuove sedi per i centri sociali, se vogliono mettersi in regola facciano la trafila che fanno tutti per avere gli spazi”, ha detto Merola.

In serata le assemblee degli indignati decideranno il che fare, per ora nessuno sembra intenzionato a cedere. “Ringraziamo Frascaroli per l’interessamento, ma se queste sono le parole del sindaco noi continuiamo sulla nostra strada, e non lasciamo l’ex mercato né stasera né nei prossimo giorni”, hanno detto i Draghi Ribelli.

di Giovanni Stinco

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