“Vogliamo dare voce alle donne che non hanno la possibilità economica di comprarsi una pagina su un grande quotidiano nazionale. Vogliamo pubblicare a tutta pagina 10 richieste di legge che le donne di questo Paese chiedono alla politica. Richieste che sono state proposte e discusse sul blog 2eurox10leggi.blogspot.com dove si trovano anche tutti i dettagli dell’iniziativa”. Il riferimento polemico alla pagina comprata da Diego Della Valle è esplicito. Gli intenti un po’ diversi. L’iniziativa più che interessante, visto che le donne italiane sono le ultime in tutte le classifiche europee (lavorano meno, hanno meno welfare, lasciano di più il lavoro dopo la maternità, sono meno rappresentate dalla politica e via elencando).

Un network di donne, blogger e associazioni femminili ha aperto una sottoscrizione online per raccogliere quote di 2 euro e far pervenire le proprie richieste. #2eurox10leggi, si ripropone di arrivare a raccogliere 25mila euro entro il 31 dicembre. Si possono acquistare “quote” da 2 euro ciascuna, si pagherà solo se la cifra sarà raggiunta. Per il momento le quote prenotate sono 1.276. Per prenotare una o più quote il sito è Produzioni dal basso (http://www.produzionidalbasso.com/pdb_737.html) Nell’anno in cui l’unico provvedimento a favore della parità è stato paradossalmente quello dell’innalzamento dell’età pensionabile, molte blogger e attiviste hanno pensato che sia necessario far sentire la propria voce e chiedere non solo leggi sui posti nei Cda (iniziativa sacrosanta che riguarda però ben poche signore), ma anche anche interventi urgenti e concreti.

L’elenco delle 10 leggi è un punto di partenza, la discussione è aperta e oltre agli obiettivi già in lista (per esempio paternità obbligatoria, legge elettorale che preveda la doppia preferenza di genere e una presenza al 50 per cento nelle liste, incentivi la partecipazione delle donne al mercato del lavoro) c’è la possibilità di far sapere la propria opinione e la propria richiesta. Visto il periodo di lacrime e sangue che si prospetta, non mi pare male far capire che la crescita e la ripresa del paese devono passare inevitabilmente da una politica attenta alla questione femminile.

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