A ridosso del cambio della guardia al ministero dei Beni culturali, il conduttore demitiano e un'ampia pattuglia degli ospiti di "Cinematografo" ottengono la nomina negli organismi che valutano le pellicole e decidono i finanziamenti, racconta "Il Secolo XIX". Già zeppe di amici e familiari di politici, spesso digiuni dell'argomento
Nella commissione che invece si occupa di vagliare le opere prime e seconde va un altro ospite fisso di Marzullo, Gianvito Casadonte, animatore del Magna Grecia Film Festival in Calabria. Nella stessa commissione già siede il volto più noto di “Cinematografo”, la critica Anselma Dell’Olio (moglie di Giuliano Ferrara), insieme a Carlo Cozzi, che scrive di film su Il Secolo, storico giornale dell’Msi e successive trasformazioni. Dall’ente che valuta i registi esordienti se ne va Antonia Postorivo, avvocato e moglie di Antonio D’Alì, senatore berlusconiano siciliano, già sottosegretario all’Interno. Ma solo per approdare alla commissione più “sostanziosa”, quella che decide i finanziamenti delle opere ritenute di interesse culturale nazionale.
A dispensare denaro dello Stato per il cinema, Galan piazza anche Valeria Licastro Scardino, in passato segretaria di Fedele Confalonieri e in contatto con il ministro mancato Aldo Brancher. Attualmente è responsabile delle relazioni istituzionali della berlusconiana Mondadori e grande animatrice della mondanità romana, nonché moglie dell’ex deputato forzista campano Antonio Martusciello (sistemato all’Agcom). Ma, scrive ancora Il Secolo XIX, “nessuno si spiega, neppure al ministero, perché la bionda signora, non proprio nota come esperta di cinema, debba esprimersi sui film d’autore da coprodurre coi soldi pubblici”. In compagnia, tra gli altri, di Alessandro Voglino, esponente di Alleanza nazionale a Roma.