L’uomo è un grande stratega. E la strategia, in sintesi, è l’arte di muovere bene le proprie risorse e sfruttare le debolezze del nemico. Quindi Berlusconi potrebbe tornare a palazzo Chigi. Vi spiego perché.
1)Non è un problema di età: lui ha 75 anni e nei giorni scorsi, prima dell’incarico ufficiale a Mario Monti, il Pdl faceva il nome di Lamberto Dini come presidente del Consiglio, 80 anni a marzo 2011. Lo stesso Giorgio Napolitano, a 86 anni, ha dimostrato di poter gestire bene una crisi politica dalla sua posizione di Capo dello Stato.
2)Mario Monti ha tempo 18 mesi per raggiungere i suoi scopi. Poi scade la legislatura e si ritorna a votare. Ma il terreno politico è pieno di trappole. E Berlusconi non farà sconti a Monti se non ottiene ciò che vuole. A lui non interessa il bene dell’Italia (come ripete sempre), ma il suo tornaconto personale. La Lega sarà poi con i fucili puntati, pronta a impallinare il nuovo presidente del Consiglio. E Di Pietro, se sente puzza di bruciato e di inciucio, non appoggierà Monti. Senza contare poi le condizioni che porranno, ogni volta, il gruppo dei parlamentari dei Responsabili (“che ci date in cambio?”) e dei radicali. Insomma, a parole tutti vorrebbero sistemare i bilanci dell’Italia e rafforzare la credibilità sui mercati, ma nei fatti sono pronti a far uso di coltelli affilati sul piano politico.
3)Dopo le lacrime e sangue di Monti per il risanamento economico (che a B. torna utile), si parlerà di legge elettorale. Ma la lobby berlusconiana non è interessata a riformare una legge nella direzione di dare più potere agli elettori. L’unico che tira dritto per la sua strada è Di Pietro, che vuole la morte del Porcellum, senza se e senza ma. Su questo terrenno, quindi, si scontreranno duramente e Monti può fare ben poco.
4)Ora che B. ha le mani libere, può offrire nuovi posti di potere ai lecchini della politica nell’ipotesi di una vittoria alle prossime elezioni politiche. Quindi si trova di nuovo in una posizione di forza. Finché era seduto sulla poltrona di presidente del Consiglio doveva subire piccoli ricatti. Ora invece può guidare la riscossa e promettere poltrone, assicurandosi in cambio i voti.
5)Dopo le sue dimisisioni B si è recato a palazzo Chigi e ha usato la sala stampa – come fosse una sua residenza privata – per registrare un videomessaggio alla Nazione. Si è rivolto a coloro che lo hanno fischiato in piazza ed ha assicurato che raddoppierà i suoi sforzi per l’Italia. In realtà i suoi sforzi per il bene del Paese, durante i tre anni i cui è stato presidente del Consiglio, sono del tutto inesistenti. Invece si è sforzato molto per bloccare i suoi processi e accrescere il potere personale. B. in realtà ha detto tra le righe che non è disposto a subire una forzata uscita di scena e farà di tutto per riconquistare palazzo Chigi. Lo ha anche scritto nella lettera che ha inviato a Storace, capo della Destra.
6)B. sta preparando la sua macchina da guerra mediatica. Ha già annunciato che cambierà nome al Pdl. Serve un nome che possa “emozionare” e “commuovere” – dice – proprio come nelle finction Mediaset. I suoi esperti di pubblicità e marketing sono già al lavoro. B. deve rinnovare il look in breve tempo e scegliere i nuovi slogan. Le elezioni si tengono tra un anno e mezzo, o forse prima. Inoltre ha in mano una potenza televisiva enorme, con un Rai asservita ai suoi voleri e priva dei programmi che lo infastidiscono.
7)Se Monti fallirà nel suo intento (cosa probabile, se gli fanno ostruzionismo) B. dirà che lui voleva le elezioni anticipate perché sapeva che un governo tecnico non poteva risolvere i problemi del Paese. Un governo politico – il suo – invece sì.
8)A maggio 2013 scade il mandato di Giorgio Napolitano (avrà quasi 88 anni), cioè proprio quando si dovrebbe tornare al voto. Per B. è uno ostacolo in meno. Nel periodo delle prossime elezioni il Cavaliere avrà 76 anni (ne compie settantasette il 29 settembre 2013).
9)B. ha auspicato lunga vita a Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche potrebbe superare il 6-7 per cento. Il comico genovese non farà alleanze con nessuno. Quindi per la coalizione di centrosinistra è una spina nel fianco. Inoltre B. sa bene che il M5S toglie voti a sinistra. Quindi la sua strategia è vestire (di nuovo) i panni del moderato (avete sentito il suo invito in questi giorni a superare le ostilità? lui che ne è il campione?) e conquistare voti al centro. Se anche dovesse perdere le elezioni, farà di tutto per inquinare i pozzi e dare poco fiato all’eventuale governo di centrosinistra (il suo piano andò a segno benissimo con Prodi).
Quindi il Caimano è vivo ed affila i denti. Non ha nessuna intenzione di uscire dalle scene. Ha invece voglia di prendersi la rivincita. Affinerà la sua strategia e si preparerà a indossare nuove maschere. Infine dilagherà in televisione con la forza di uno tsunami. E non è escluso che milioni di persone lo votino ancora.
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