Non c’è luogo comune più comune per parlare di un’area degradata: un parco in zona stazione che brulica di microcriminalità, possibilmente straniera, a Piacenza come a Parma, a Bologna come a Ravenna. A Reggio Emilia, invece, hanno superato l’impasse dello stereotipo demagogico, collaborando direttamente con il governo del Marocco per riqualificare Parco delle Paulonie tra via Sani e Paradisi, proprio dove la presenza di cittadini di origine marocchina è particolarmente consistente.

L’accordo è il primo di questo genere in Italia realizzato da un comune. 50mila euro provenienti dal ministero di Rabat che si occupa della comunità marocchina residente all’estero, per sostenere il Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità della zona stazione di Reggio Emilia.

La riqualificazione del parco delle Paulonie, già iniziata da qualche tempo, permetterà di realizzare nuove strutture per bambini, un piccolo teatro e un campo sportivo. L’accordo con il governo marocchino prevede anche la realizzazione di una grande decorazione realizzata con materiali originali del Marocco su progetto di uno dei maggiori artigiani ‘Maalem’.

Infine sempre nel Parco delle Paulonie saranno promosse iniziative concrete per favorire l’integrazione della numerosa comunità marocchina residente a Reggio Emilia e la conoscenza diretta dei cittadini reggiani, in particolare giovani, con il Paese nordafricano: un progetto sul riciclo dei materiali di scarto; la donazione di libri alla biblioteca comunale di Reggio Emilia per creare una sezione di cultura marocchina

Comune di Reggio, governo del Marocco e Fondazione Mondinsieme gestiranno l’attuazione del progetto, ma la festa è rovinata proprio dalla comunità marocchina del capoluogo reggiano, che si è fatta promotrice di questa iniziativa fin dall’inizio ponendosi come trait d’union tra Rabat e Reggio.

“Pur essendone stati i promotori, alla fine siamo stati completamente esclusi dall’accordo sottoscritto per la riqualificazione del Parco delle Paulonie”, denuncia Khalid Moufidi, portavoce della comunità marocchina di Reggio, in una nota diffusa alla stampa, “pur avendo noi promosso l’iniziativa, che aveva lo scopo di mostrare il contributo fattivo che i marocchini residenti in Italia possono dare alla comunità italiana siamo stati completamente esclusi, anzi scavalcati dall’intesa siglata dalle istituzioni locali e dalle autorità del nostro paese”.

(d.t.)

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